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Gli USA schierano i B 52 nucleari nel nord dell’Australia, in funzione anti-cinese

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La competizione tra USA e Cina sta prendendo piede: il Pentagono sta progettando di schierare una flotta di bombardieri B-52 a capacità nucleare nel nord dell’Australia, in quello che viene definito un “segnale” per Pechino, secondo quanto riportato dall’Australian Broadcasting Corp.

“Avere bombardieri in grado di spaziare e potenzialmente attaccare la Cina continentale potrebbe essere molto importante per inviare un segnale alla Cina che qualsiasi sua azione su Taiwan potrebbe anche espandersi ulteriormente”, ha dichiarato Becca Wasser del Centre for New American Security alla ABC. La posizione dello schieramento americano lascia ben pochi dubbi su chi ne sia l’obiettivo

Il programma di attualità dell’emittente australiana Four Corners ha rivelato i documenti statunitensi in cui si specifica che fino a sei bombardieri B-52 a capacità nucleare sarebbero stati dislocati nella base aerea di Tindal, a sud di Darwin, nel Territorio del Nord dell’Australia. La base aerea riceverà anche 100 milioni di dollari di ammodernamenti per la manutenzione e le aree di parcheggio dei bombardieri, che dovrebbero essere completati entro il 2026.

“La possibilità di schierare bombardieri dell’US Air Force in Australia invia un forte messaggio agli avversari sulla nostra capacità di proiettare una potenza aerea letale”, ha dichiarato l’US Air Force a Four Corners.

Nel frattempo, il senatore dei Verdi David Shoebridge ha twittato:

“Questa è un’escalation pericolosa. Rende l’Australia una parte ancora più grande della minaccia globale di armi nucleari per l’esistenza stessa dell’umanità – e aumentando le tensioni militari destabilizza ulteriormente la nostra regione”.

I bombardieri pesanti a lungo raggio inviano un chiaro “segnale ai cinesi” che gli americani e i loro alleati stanno “pianificando una guerra con la Cina”, ha spiegato a Four Corners Richard Tanter, ricercatore senior del Nautilus Institute e attivista antinucleare.

Oltre ai bombardieri, l’Australia, il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno recentemente annunciato un nuovo accordo di sicurezza, noto come AUKUS, che consente all’esercito australiano di dotarsi di una flotta di sottomarini nucleari entro il 2040. Questo rende la posizione diplomatica dell’Australia piuttosto complessa: da un lato è un partner commerciale di Pechino, dall’altro lo schieramento fortemente filo-americano la rende vulnerabile militarmente e politicamente a Pechino. Ecco quindi il perché degli armamenti nucleari, che si accompagneranno ai sottomarini lanciamissili nucleari che Canberra vuole costruire.

Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, ha risposto alla notizia lunedì e non ne è rimasto entusiasta:

“La mossa degli Stati Uniti fa aumentare le tensioni regionali, mina gravemente la pace e la stabilità regionale e può innescare una corsa agli armamenti nella regione”.

 


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