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Gli USA promettono di difendere le Filippine dopo l’ultimo attacco con i laser

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L’amministrazione Biden ha denunciato le azioni dell’esercito cinese dopo un nuovo significativo incidente che ha coinvolto la Guardia Costiera filippina e quella cinese. L’incidente è avvenuto il 6 febbraio, ma è stato reso noto solo questa settimana.

Il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, in un briefing di martedì ha denunciato l’interferenza “provocatoria e insicura” della Cina, volta a disturbare le “operazioni lecite” delle navi filippine nel Mar Cinese Meridionale. “Più in generale, il pericoloso comportamento operativo della RPC minaccia direttamente la pace e la stabilità regionale, viola la libertà di navigazione nel Mar Cinese Meridionale garantita dal diritto internazionale e mina l’ordine internazionale basato sulle regole”, ha dichiarato Price.

Nello specifico, secondo gli Stati Uniti, che citano l’alleato filippino, una nave della Guardia Costiera cinese avrebbe utilizzato un dispositivo laser per “accecare temporaneamente” l’equipaggio della nave rivale filippina.

Gli Stati Uniti hanno dichiarato che il fatto è avvenuto in un’area in cui Pechino non ha “alcuna rivendicazione marittima legittima”, in quanto si è verificato mentre la Guardia costiera filippina (PCG) navigava intorno a Second Thomas Shoal. Ecco una maappa per mostrarvi dove si trova.

La nave cinese ha acceso due volte la luce laser verde verso la BRP MALAPASCUA, causando la cecità temporanea dell’equipaggio in plancia. L’imbarcazione cinese ha anche effettuato manovre pericolose avvicinandosi a circa 150 metri dal quarto di dritta della nave.

La PCG l’ha definita “una palese mancanza di rispetto e una chiara violazione dei diritti di sovranità delle Filippine“.

Price del Dipartimento di Stato si è detto d’accordo: “Gli Stati Uniti sono al fianco dei nostri alleati filippini nel sostenere l’ordine marittimo internazionale basato sulle regole e ribadiscono che un attacco armato contro le forze armate filippine, le navi pubbliche o gli aerei, compresi quelli della Guardia Costiera nel Mar Cinese Meridionale, invocherebbe gli impegni di difesa reciproca degli Stati Uniti”, facendo riferimento a un trattato di difesa reciproca del 1951.

Non è certo la prima volta che gli Stati Uniti si impegnano in tal senso; tuttavia, è chiaro che Pechino sta sfidando la posizione degli Stati Uniti con provocazioni così sfacciate nel Mar Cinese Meridionale, soprattutto quando è in gioco un territorio conteso.

Pechino ha riconosciuto l’incidente, ma ha incolpato la Guardia costiera filippina di essere entrata in acque cinesi rivendicate, nonostante i Thomas Shoal siano molto lontani dalla Cina continentale.

L’estate scorsa il Segretario di Stato Antony Blinken si è impegnato e ha precisato: “Riaffermiamo inoltre che un attacco armato contro le forze armate filippine, le navi pubbliche o gli aerei nel Mar Cinese Meridionale invocherebbe gli impegni di mutua difesa degli Stati Uniti ai sensi dell’articolo IV del Trattato di mutua difesa tra Stati Uniti e Filippine del 1951”.


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