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Gli agricoltori europei in rivolta contro le politiche demenziali e il caro prezzi. Poi l’inflazione

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Gli agricoltori di mezza Europa sono in rivolta, e giustamente: schiacciati fra esplosione dei prezzi delle materie prime e normative follemente burocratiche e repressive.

Iniziamo questa volta dalla Spagna dove gli agricoltori hanno bloccato l’autostrada A4 per protestare contro i prezzi sempre crescenti dei carburanti che mettono fuori mercato i loro prodotti: sui mercato spagnoli e europei sono sempre più presenti prodotti marocchini che non sono schiacciati dagli obblighi legati ai fertilizzanti e agli antiparassitari che colpiscono gli agricoltori europei.

Quindi la situazione si sta scaldando anche in Spagna, mentre lo è già nei Paesi Bassi, come ben sappiamo, e qui siamo ormai al limite

qui la protesta sta crescendo e gli agricoltori, molto ben organizzati, minacciano di bloccare tuttO. autostrade, ferrovie, aeroporti, paralizzando il paese, e lo possono fare. Del resto è in pericolo al sopravvivenza delle loro stesse aziende, alle quali viene chiesto di cancellare il fatturato del 30%, calando fortemente la produzione agricola.

Proprio qui sta l’assurda politica dell’Europa: oggi ci si lamenta che l’inflazione nell’Area Euro sia al 8,6%, di questo un  8,9% è legato all’aumento di prezzo di cibo, bevande e tabacco. Cosa fa la Commissione Europea? Introduce una serie di limitazioni che faranno fortemente calare le produzioni agricole mandando i prezzi ancora più in alto. Quindi la crisi attuale e la povertà e la fame a cui assisteremo sono voluti, anzi sono creati ad hoc. Solo un cambiamento radicale delle politiche europee, o la loro cancellazione, potrà portare ad un miglioramento nell’inflazione. Tutto il resto sono solo illusioni.

 

 

 


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