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GLI 11 TERRIFICANTI DATI DELL’ECONOMIA AMERICANA CHE TRUMP DOVRA’ AFFRONTARE.

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Il 20 Gennaio Trump entrerà ufficialmente nella Sala Ovale. Un’enorme serie di problemi gli si parano di fronte, sia in politica estera, sia in quella interna, sia nell’economia.

Conl’aiuto di Zerohedge vediamo gli 11 indicatori peggiori dell’economia USA:

  1. 7 americani su 10 ha meno di 1000 dollari di risparmio. Una nazione che vive di debito e non si può permettere di affrontare alcun inconveniente.
  2. Gli USA hanno un sistema commerciale in piena rivoluzione, con miliardi di investimenti nelle tradizionali mall (centri commerciali) che si stanno letteralemente vaporizzando, lasciando cittàintere senza negozi.
  3. Le insolvenze sulle carte di credito sono al massimo dal 2012, indice di una difficoltà al sostenimento dei consumi.2016-10-24-credit-card-del-_0
  4. Il 35 % degli americani ha un debito non pagato da oltre 180 giorni, e quindi rischiano sequestri .
  5. Il tasso di possesso della casa è calato per 8 anni consecutivi ed ora è al minimo da un cinquantennio.
  6. Il numero di dipendenti pubblici supera il numero di dipendenti dell’industria di 10 milioni. gov-manufacturing-chart-august-2016
  7. Il numero di senzatetto a New York, la città di Trump ed il collegio della Clinton, roccaforte democratica, ha raggiunto il suo massimo storico.
  8. Il 20% dei maschi adulti vive con i propri genitori, cosa mai successa nei moderni USA.
  9. Il debito delle famiglie USA ha raggiunto l’impressionante cifra di 12300 miliardi di dollari.
  10. Il debito delle aziende USA è quasi raddoppiato dal 2007, il tutto senza un aumento del margine operativo.crazy-growth-net-debt_0
  11. Quando Barack Obama il debito pubblico USA era pari a 10.600 miliardi di dollari. Ora il debito pubblico USA è pari a 19.800 miliardi di dollari. Una crescita del 86%. A fronte di cosa ?

Obama , nonostante tutta la stampa amica e l’enorme crescita del debito,è stato il primo presidente USA a non vedere una crescita superiore al 3% in nessun anno del suo mandato, da quando esistono le rilevazioni statistiche del PIL.

La sfida è quindi enorme e si svolge anche in competizione, forse per la prima volta, con il tradizionale alleato europeo, che sembra i questo caso confuso e chiuso nella propria autoreferenzialità. Gran parte dei nostri politici, per essere chiari, se la suonano e se la cantano da soli, senza alcun rapporto con la realtà economica dei propri paesi. Un po’ come la signora Clinton.

Trump ha una sfida enorme che richiede soluzioni innovative perfino per il partito repubblicano che in passato non ha mai condotto politiche economiche e sociali simili a quello che ha promesso il neopresidente. Sarà una lotta durissima verso lo status quo, verso il “Politically correct”, e non è scontato che sia una lotta vittoriosa.

 

Vedremo cosa ci riserverà il futuro.

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