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Giappone: rilanciata l’energia nucleare per confermare la sicurezza energetica

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Il Giappone sta riportando l’energia nucleare ad essere la fonte energetica chiave, cercando di proteggere la propria sicurezza energetica nella crisi che ha portato all’aumento dei prezzi dei combustibili fossili.

Il governo giapponese ha confermato venerdì una nuova politica per l’energia nucleare, che il Paese aveva in gran parte abbandonato dopo il disastro di Fukushima del 2011.

Un gruppo di esperti del Ministero dell’Industria giapponese ha deciso che il Giappone consentirà lo sviluppo di nuovi reattori nucleari e permetterà ai reattori disponibili di operare dopo l’attuale limite di 60 anni.

Il Giappone, che aveva promesso di ridurre l’energia nucleare come fonte di elettricità dopo il disastro di Fukushima, sta ora considerando di utilizzare l’energia nucleare più a lungo. In agosto, con un’importante inversione di rotta, il governo giapponese ha dichiarato di voler riavviare altre centrali nucleari inattive dopo Fukushima e di essere interessato a sviluppare la tecnologia dei reattori nucleari di piccole dimensioni, in una situazione di crisi energetica che ha spinto i consumatori a risparmiare energia quest’estate.

L’energia nucleare è stata una parte essenziale del mix energetico giapponese a causa della scarsità di risorse del Paese, che lo ha reso fortemente dipendente dalle importazioni di combustibili fossili. Tuttavia, il disastro di Fukushima nel 2011 ha messo l’opinione pubblica fortemente contro il nucleare, e solo ora la tendenza si sta nuovamente ribaltando, questa volta a favore del nucleare.

Secondo i dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), il Giappone dipende dai combustibili fossili per l’88% del suo approvvigionamento energetico primario, il che lo rende uno dei membri dell’organizzazione più dipendenti dai combustibili fossili.

Di fronte a una crisi energetica senza precedenti, i governi occidentali stanno riconsiderando le loro posizioni sul ruolo della produzione di energia nucleare, ponendo le basi per quello che potrebbe essere il più grande “ritorno” di una fonte energetica negli ultimi tempi.

Il sostegno al nucleare è cresciuto negli ultimi mesi, poiché i politici vedono nell’energia nucleare un’alternativa al gas più costoso che i Paesi abbiano mai pagato per importare, e una fonte di elettricità a emissioni zero che contribuirebbe a mantenere le ambizioni e gli obiettivi climatici.


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