Germania: prosegue il pessimismo dei consumatori. Ormai sono quasi cinque anni di spleen

Il pessimismo non lascia la Germania, anzi vi si installa ancora più profondamente. L’indicatore del clima dei consumatori GfK per la Germania è sceso a -22,4 nel febbraio 2025 da un -21,3 rivisto marginalmente nel periodo precedente, mancando le aspettative di mercato di -20.

Le prospettive economiche (-1,6 contro lo 0,3 di gennaio), le aspettative di reddito (-1,1 contro 1,4) e la propensione all’acquisto (-8,4 contro -5,4) si sono indebolite, riflettendo la lentezza della ripresa economica, l’aumento dei licenziamenti e la chiusura delle fabbriche.

Nel frattempo, la propensione al risparmio è aumentata (8,2 contro 5,9) , e questo è un segnale economico pessimo perché da un lato abbatte il consumo, dall’altro mostra come la fiducia dei tedeschi nel futuro sia in calo: infatti ci si indebita se si ha fiducia nel futuro, si risparmia se non se  ne ha.

Nel frattempto  la nazione si prepara alle elezioni del mese prossimo. “Il clima dei consumatori ha subito un’altra battuta d’arresto”, ha dichiarato Rolf Bürkl, esperto di consumi presso il NIM, aggiungendo che una ripresa sostenibile rimane fuori portata, in particolare con l’inflazione di nuovo in aumento.

Ecco un grafico a breve termine:

Se apriamo l’orizzonte per coprire i 10 anni allora la situazione è la seguente:

Appare chiaro che con il Covid, o con il subentro del governo “Semaforo” di Scholz, la fiducia del cosumatore tedesco è crollata, quasi a terra. Il Covid è avuto sicuramente la sua parte, ma non sono state meno importanti le pretese delle politiche economiche green, che hanno peggiorato le previsioni economiche del Paese e dei suoi consumatori.