Analisi e studi
Germania: PIL giù, Disoccupazione su. Riusciranno a invertire la rotta?
Il PIL tedesco cala e va in territorio negativo, su base mensile, mentre sono già 6 semestri che il dato annuale è in rosso. Ora anche la disoccupazione è ai massimi dal Covid. Nel frattempo il problema della politica tedesca è AfD

Lo so, sto inondandovi di dati economici, ma non posso farci nulla se li pubblicano tutti assieme, sono troppo importanti per ignorarli.
Sempre brutto tempo in Germania: negli ultimi tre mesi del 2024 l’economia tedesca ha subito una contrazione del PIL per lo 0,2% su base trimestrale, dopo un’espansione dello 0,1% nel terzo trimestre e peggio delle previsioni di un calo dello 0,1%, secondo le stime preliminari.
Le esportazioni sono diminuite significativamente, compensando l’aumento dei consumi privati e statali. Il “Modello tedesco“, in cui la crescita era basata su sempre maggiori surplus esterni derivanti dalla compressione dei redditi e consumi interni è saltato, ma i consumi non crescono a sufficienza per sostenere lo sviluppo in modo endogeno.
Ecco qui il relativo grafico, che mostra come la crescita sia stata sempre compensata da una decrescita maggiore. Un’ottovolante, ma con cadute superiori ai rimbalzi.
Su base annua, il PIL ha subito una contrazione dello 0,2%, e qui vi presentiamo il relativo grafico
Considerando l’intero 2024, l’economia tedesca si è ridotta dello 0,2%, dopo un calo dello 0,3% nel 2023, quindi siamo al secondo anno di contrazione consecutiva
Per il 2025, il governo ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita allo 0,3% dall’1,1%, e per adesso, anche queste sembrano ottimistiche.
Il ministro dell’Economia ha dichiarato che è sempre più evidente che la Germania deve affrontare sfide strutturali profondamente radicate, tra cui la carenza di manodopera qualificata, l’eccessiva burocrazia e la debolezza degli investimenti sia nel settore privato che in quello pubblico. Ovviamente, essendo il ministro dell’Economia del partito dei Verdi, si è dimenticato delle follie green legate alla transizione energetica, che ha mandato i prezzi alle stelle.
L’economia sta affrontando sfide considerevoli, tra cui l’impennata dei prezzi dell’energia, la debolezza della domanda esterna e il declino della competitività. Con le elezioni parlamentari previste per febbraio, i leader delle imprese chiederanno probabilmente una riduzione dei prezzi dell’energia e delle tasse, ma riuscirà il nuovo governo, magari con dentro ancora Verdi e Socialdemocratici, a soddisfare queste richieste?
Intanto la crisi ha un effetto sul mondo del lavoro: il tasso di disoccupazione destagionalizzato della Germania è salito al 6,2% nel gennaio 2025 dal 6,1% del mese precedente, in linea con le aspettative del mercato.
Si è trattato del tasso di disoccupazione più alto dall’ottobre 2020, poiché il numero di disoccupati è aumentato di 11.000 unità a 2,88 milioni, comunque meno dell’aumento previsto di 14.000 unità.
Ecco il relativo grafico, che mostra come la disoccupazione sia praticamente tornata ai livelli peggiori del Covid, al 2020, ma questa volta la colpa non è dell’epidemia, ma degli errori del governo tedesco, e quindi europeo.
“La disoccupazione e la sottoccupazione sono aumentate in modo significativo all’inizio dell’anno, come di consueto in questo mese”, ha dichiarato il direttore dell’Ufficio del lavoro Andrea Nahles. Con una vera e propria crisi economica e industriale in corso non potrebbe andare diversamente. Resta ancora dubbia la capacità e la volontà dei politici tedeschi di risolvere la crisi. Ora sono troppo presi a discutere su come escludere AfD dal Parlamento.
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