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Analisi e studi

Germania: il surplus commerciale positivo nasconde un bel problema

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Se analizziamo superficialmente la bilancia commerciale tedesca sembrerebbe che a Berlino sia tornato quasi il sereno e che tutto vada bene. In realtà un’analisi più attenta dei dati, combinata ad altri valori, rivela come, in realtà, ci sia de marcio a Berlino e nell’economia tedesca.

Il surplus commerciale in Germania è aumentato a 16,6 miliardi di euro nell’agosto 2023 dai 15,9 miliardi di euro del mese precedente, superando le aspettative del mercato di 15 miliardi di euro.

Però, attenzione, le esportazioni sono diminuite dell’1,2% a 127,9 miliardi di euro, il valore più basso da marzo 2022, e molto peggiore delle previsioni di un calo dello 0,4%.

Nel frattempo, le importazioni sono inaspettatamente scese dello 0,4% a 111,4 miliardi di euro, il livello più basso da gennaio dello scorso anno, deludendo le aspettative di un aumento dello 0,5%.

Le esportazioni verso i Paesi UE sono diminuite dell’1,5%, di cui quelle verso l’Area Euro sono diminuite del 2,6%; mentre gli acquisti sono cresciuti dell’1,9%, con quelli provenienti dall’Area Euro in aumento del 3,2%. Le esportazioni verso i paesi al di fuori dell’UE sono diminuite dello 0,9%, principalmente le vendite verso Stati Uniti (-1,3%), Regno Unito (-4,2%) e Russia (-0,5%), ma le vendite verso la Cina sono aumentate dell’1,2%., alla faccia del “Decoupling” di cui parla la Von Der Leyen.

Le importazioni dai paesi terzi sono diminuite del 3%, in particolare dagli Stati Uniti (-3,1%), dal Regno Unito (-0,9%) e dalla Russia (-23,4%). Rispetto all’anno precedente, le esportazioni totali sono aumentate dell’1,7%, mentre le importazioni sono diminuite del 6,8%.

Ecco il relativo grafico:

Cosa ci dicono questi dati:

  • Il surplus è presente, ma con calo di import ee di export, quindi comunque con una perdita di competitività industriale affiancata da un calo dei consumi e investimenti interni. Va malino;
  • Peggiora le’xport verso la UE e L’euro Area, il che significa che anche queste aree non importano più, il tutto per un mix di recessione e di scarsa competitività tededesca. Il “Giardino di casa” creato da Berlino per dare sicurezza alla propria industria non tira più;
  • Si esporta di più solo verso Pechino, cioè verso quella parte del mondo che gli USA vedono come ostile e da contenere. Anche la Von Der Leyen vuole contenere, “Disaccoppiarsi”, dalla Cina. La Germania va in senso opposto, e lo abbiamo visto anche nell’ulimo meeting sino-germanico. Quanto ci impiegheranno gli USA a seccarsi?

 

Intanto l’indice previsionale PMI del settore costruzioni tedesco precipita sotto i 40 , un valore bassissimo, indice di pessimismo profondo, inferiore a qualsiasi valore visto negli ultimi 10 anni, tranne la parentesi del Covid-19.

I dati sono negativi comunque li vogliamo vedere: i progetti di edilizia commerciale sono diminuiti notevolmente e nella misura maggiore da settembre 2022, mentre i lavori di ingegneria civile sono tornati a contrarsi dopo una breve ripresa in agosto. Inoltre, gli afflussi di nuovi lavori sono scesi al quarto tasso più veloce mai registrato, riflettendo le difficili condizioni della domanda affrontate dai costruttori in un contesto di tassi di finanziamento più elevati e di incertezza tra i clienti. Di conseguenza, l’occupazione è scesa al tasso più forte degli ultimi tre anni.

In termini di prezzi, i costi medi dei fattori produttivi sono stati ridotti al tasso più veloce nella storia dell’indagine, principalmente a causa dei prezzi più bassi dell’acciaio e degli isolamenti. Guardando al futuro, le aspettative sull’attività futura sono crollate a un minimo record.

Quindi il settore costruzioni in Germania si dirige verso una profonda recessione, che si trasmetterà a tutta la UE. Però nom preoccupatevi, la Lagarde può anche peggiorare le cose. può ancora alzare i tassi. 

 


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