Economia
Euro forte, un dazio nascosto che frena l’industria. Perché la vera minaccia per l’Europa non sono le tariffe USA.
Mentre l’attenzione è sui dazi USA, l’euro si apprezza del 15% sul dollaro, imponendo una “tassa” di fatto sul nostro export. Un’analisi delle cause, dalle politiche BCE ai rischi per le imprese.

Oggi tutti festeggiano la resa della von der Leyen in Scozia, ma la maggiore minaccia per la UE non proviene dai dazi, che possono essere gestiti, ma dall’eccessiva, pericolosa, forza dell’Euro nei confronti del dollaro, con una rivalutazione che continua e mette in pericolo l’industria europea.
Lunedì l’euro ha superato quota 1,175 dollari, interrompendo una serie di due giorni consecutivi di perdite dopo che nel fine settimana Stati Uniti e Unione Europea hanno raggiunto un accordo commerciale.
Ecco il relativo grafico:
L’accordo raggiunto prevede un dazio del 15% sulla maggior parte dei prodotti europei, significativamente inferiore al 30% inizialmente minacciato da Washington, alleviando i timori di un conflitto commerciale più ampio. Nello stesso tempo però, negli ultimi sei mesi, l’Euro si è rivalutato di un 15% rispetto al Dollaro Usa, e quindi, complessivamente, abbiamo un dazio del 30%, esattamente quello che Trump aveva minacciato.
Questa rivalutazione è ancora più pericolosa perché agisce non solo bilateralmente, ma anche nei cofronto di tutti i paesi la cui valuta è agganciata al dollaro! Verso questi mercati comunque, qualsiasi siano gli accordi commerciali, le merci europee costeranno il 15% in più, il tutto senza nessuna trattativa, automaticamente.
Altrettanto pericolosamente l’Euro si è rivalutato rispetto allo Yuan cinese, cioè verso la valuta del paese paese con maggior surplus commerciale verso la UE:
Anche in questo caso abbiamo una sorta di tassa che viene imposta a tutto l’export europeo verso la Cina, e un ulteriore vantaggio comparato cinese.
La “moneta forte” tanto decantata da certi media è un disastro per la nostra economia, ci sta danneggiando e non porta nessun vantaggio. Avremmo bisogno di un poco di inflazione, ma la BCE nasce per combattere l’inflazione, per rendere la moneta europea una sorta di copia dell’ex Marco tedesco, quindi la banca centrale fatica ad applicare delle politiche pro-svalutazione, e lo vediamo. L’arresto nel ribasso dei tassi d’interesse non aiuterà, anzi rafforzerà ulteriormente l’Euro, soprattutto se, finalmente, la Federal reserve inizierà a tagliare i tassi come previsto.
Gli Europei non hanno bisogno di Trump per farsi del male: ci riescono benissimo da soli. Ora chiediamoci solo quanto tempo ci vorrà prima che le aziende inizino a chiudere per questa situazione che, in buona parte, è figlia delle nostre scelte.
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