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L’EU è un ente franco-tedesco che fa gli interessi di Parigi e Berlino. Dobbiamo uscirne se non vogliamo finire come la Grecia

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L’ultima vignetta di Charlie Hebdo non lascia dubbi: ormai è innegabile che gran parte dell’establishment francese da tempo stia volgendosi combattivo contro l’Italia. Altrimenti non si spiegherebbe la tanto rabbiosa e sistematica veemenza nel prendere in giro la morte di persone italiane da parte di paesi suppostamente amici e partner EU per eventi obiettivamente fuori dalla portata dell’umano controllo (se lo avesse fatto l’Italia contro la Francia, magari dopo uno dei tanti attentati che i transalpini non casualmente – visto l’enorme numero di islamisti che hanno naturalizzato senza integrarli – hanno subito negli scorsi anni, sarebbe scoppiato un caso diplomatico). E questo fa il paio con la proterva rigidità eurofrancotedesca nel chiedere all’Italia il rientro nei rigidissimi parametri del deficit mentre da una parte si permette a Francia, Spagna ecc. di sforare allegramente lo stesso parametro europeo che invece si chiede all’Italia di correggere e soprattutto fregandosene del fatto che oggi il Belpaese stia combattendo contro gli effetti del terremoto con innegabile dispendio di soldi, dispendio che non fa altro che peggiorare i conti statali. E senza dimenticare l’altra piaga italiana: dopo aver causato – i francesi – il caos in Libia, da due anni fanno sbarcare sulle nostre coste tutti i clandestini raccattati nel canale di Sicilia dalle navi europee in pattuglia marina grazie alla mozione EU Frontex, senza poi adempiere a quanto concordato a Bruxelles per smaltire i rifugiati in tutti i paesi europei, li lasciano da noi, un vero abuso di stampo neocolonialista (abuso che per altro ha causato un ulteriore buco nei nostri conti, oltre al disagio sociale di non sapere dove mettere i migranti in un periodo di crisi economica – causata per altro dalla stessa austerità imposta dall’EU -).

Forse (certamente) qualcuno a Parigi e Berlino pensa che l’Italia – sempre troppo filo USA – vada ammansita se non mazziata prima che faccia danni all’EU ovvero al soggetto che è stato ingegnerizzato per portare vantaggi, guadagni e comando proprio ai due paesi che oggi impongono rigore, Francia e compagnia tedesca in EU.

Magari qualcuno vorrebbe sentirmi dire che, nello schifo del rivedere altre inaccettabili vignette “satiriche” contro l’Italia post strage di Rigopiano, è un peccato che il terrorista che decimò la redazione Parigina di Charlie Hebdo non abbia finito il lavoro anche con i giornalisti “satirici” che restavano. No, chi vuole mettermi in bocca tali parole si sbaglia, non è mia intenzione abbassarmi al livello – si noti bene – non di tutti i francesi ma solo di quelli che hanno ideato e pubblicato – oltre a quelli che hanno letto ed approvato – la striscia “satirica” parigina (io la chiamerei con il suo nome, striscia provocatoria, e proprio perché non voglio cadere nel tranello di accettare la provocazione mi limito a quanto sopra riportato).
Posso solo dire che capisco perfettamente quegli islamici – in larga parte naturalizzati francesi – che si sono sentiti offesi se non insultati da simili vignette. Come ben capite gli attentati in casa propria forse uno se li cerca anche, potendo razionalmente ritenere che qualche islamico avendo avuto poco o nulla da perdere si sia magari incazzato per le strisce “satiriche” di Charlie Hebdo contro Maometto ed abbia terminato la sua esistenza terrena da eroe jihadista. Chi è causa dei suoi mal pianga se stesso, diceva un saggio (italiano, imparate amici francesi)…

Detto questo, è ormai chiaro a tutti che la proterva richiesta europea di rigidità nei conti italici pur in un contesto di catastrofi naturali immani nasconde un piano ben preciso che di fatto si può riassumere nel mettere l’Italia all’angolo. È infatti chiaro che è proprio l’Italia l’unico paese in grado di far crollare l’Europa della moneta unica, è lampante che è proprio Roma il maggior competitor manifatturiero continentale della Germania, parimenti resta anche inaccettabile agli occhi franco-tedeschi che la Penisola ed suoi abitanti si mantengano solidamente filo americano non accettando “a pelle” né le ingerenze né il comando di Parigi e Berlino. Forse la ragione delle orrende strisce provocatorie di Charlie Hebdo contro il nostro paese nascono proprio da tale humus geostrategico, a maggior ragione se accadono in concomitanza del cambio epocale nella politica globale di Donald J. Trump e della sua amministrazione zeppa di italo americani, incluso il comandante NATO in Europa ed il capo della CIA oltre al padre nobile Rudoph Giuliani a consulenziare direttamente il neo presidente. E un dato di fatto che dal 20.1 la fine della moneta unica è diventata una concreta possibilità che purtroppo l’Italia deve considerare e fin anche cogliere se non vuol finire come la Grecia (per mano franco-tedesca, ndr.).

Temo che la durezza europea contro la sempre troppo filoamericana Penisola mediterranea – certamente Roma è dalla fine della WWII il miglior alleato non anglosassone degli USA – sia riassumibile nelle recenti affermazioni di Djesselbloem a nome dell’EU quando ha detto che “Gli USA hanno comandato per troppo tempo in Europa, bisogna cambiare”. (Da wallstreetitalia.com, si vuole forse scalzare il dominus USA dal comando europeo, magari passando per l’indebolimento dei suoi alleati? E, più importante, qualcuno l’ha detto a Trump ed ai suoi militari?

Visti gli insegnamenti di mio nonno che fece la guerra (e di suo padre/mio bisnonno, indovinate combattendo contro chi) purtroppo devo ripetermi, cari amici francesi: chi è il causa dei suoi mal pianga se stesso.
Vedremo chi avrà sbagliato i conti.

Mitt Dolcino


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