Estate calda come noi mai? Ma nel 1540…

Le notizie dall’Europa centrale, quelle ufficiali, parlano di una siccità epica, storica, mai vista prima. Eppure la storia ci dice che l’Europa continentale è stata colpita da siccità ben peggiori, e senza grandi conseguenze dal punto di vista storico. Soprattutto il periodo fra il 1500 e il 1540 fu segnato da una particolare siccità, con il 1540 che vide il culmine del periodo secco. Da novembre 1539 non vi furono praticamente piogge per 11 mesi nel Nord Italia, e i fiumi dell’Europa Centrale furono talmente asciutti che si potevano attraversare Reno, Elba e Senna senza bagnarsi i piedi.

Il periodo fu anche segnato da temperature particolarmente alte, si parla anche di 7 gradi superiori alla media, con un inverno in Nord Italia caldo come un luglio! I grandi fiumi divennero verdi durante l’estate perché completamente coperti dalle alghe.

Una vera e proprio siccità storica che segnò la fine comunque di un periodo secco. Due sono i fatti che la storia ci insegna su questo fenomeno.

• il primo è che gli scienziati non hanno idea del perché si sia prodotto questo fenomeno. Greta non c’era per darne la colpa all’anidride carbonica. Magari i cattolici ne avranno dato la colpa agli eretici luterani e vice versa, ma scientificamente il fenomeno, che precedette l’inverno del XVII secolo, non ha spiegazioni convincenti né nelle emissioni dei vulcani, né nell’attività solare. A dimostrazione che gli scienziati sono ben lontani da modelli previsionali perfetti;
• il secondo è che la siccità non ebbe particolari effetti sociali e politic. Non che il periodo fosse calmo. guerre di religione in Germania e nell’Europa centrale segnarono sanguinosamente il periodo. Però non si ricordano grossi danni diretti causati dalla siccità: il calo nella produzione del grano fu compensato da raccolti abbondantissimi di orzo e segale.

Questo a dimostrare che i modelli atmosferici sono un po’ più complessi di quello che immaginiamo, e così quelli sociali.