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Erdogan nomina governatore della Banca Centrale un ex CEO della fallita First Republic Bank. La Lira cade

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Il presidente turco Erdogan, fresco di rielezione a presidente, ha nominato Hafize Gaye Erkan nuovo governatore della banca centrale – e primo governatore donna della CBRT – in sostituzione di Sahap Kavcioglu, in una mossa che secondo alcuni ottimisti potrebbe segnalare un tentativo di ritorno a una politica monetaria più convenzionale, o almeno fare finta di farlo. Certo non è un buon auspicio che la Erkan è stata in passato co-CEO della fallita First Republic Bank, e prima ancoraabbia lavorato alla Goldman Sachs. Il suo compito attuale sarà quello di supervisionare i problemi enormi che la CBRT si trova ad affrontare e probabilmente prendersi la colpa del prossimo fallimento, preparandosi ad abbandonare il posto fra un po’ di mesi, come è successo ai suoi tre predecessori.

 

Hafize Gaye Erkan

L’annuncio, fatto tramite un decreto sulla Gazzetta Ufficiale, completa il rinnovamento della squadra economica di Erdogan dopo la nomina di Mehmet Simsek a ministro del Tesoro e delle Finanze. Durante il suo mandato di governatore, Kavcioglu non si è mai discostato dalla convinzione di Erdogan che la riduzione dei tassi di interesse possa rallentare l’inflazione.

le riserve della Banca Centrale turca sono al minimo e la difesa della valuta sembra ormai una missione impossibile, anche se la scelta della Erkan sembrerebbe indicare la volontà di cambiare corso e cercare di difendere la valuta con una politica monetaria un po’ più convenzionale.

Il problema è che la nomina della Erkan non è statio ben accolto dai mercati: sarà perché essere stata CEO di First Republic non fa un gran curriculum , sarà perché nessuno crede che le lasceranno tentare una politica monetaria un po’ più restittiva per aiutare la Lira, fatto sta che questa è crollata a 23 Lire per dollaro alla notizia della sua nominaa.

La sopravvivenza della Erkan quindi dipende  dalla sua autonomia da Erdogan e capacità di fare una politica diversa da quella seguita sino ad ora. Per questo aspettiamoci che lasci l’ufficio relativamente presto. Per lei questa sarà una piacevole, speriamo, vacanza turca.

Erdogan pensa che i tassi di interessi bassi aiutino a combattere l’inflazione. Ora io non sono un monetarista, ma questa affermazione a priori, senza conoscere la causa dell’inflazione, è contraddittoria con le leggi dell’economia e con la logica in generale. Però se Erdogan vuole, così sarà, e a cambiare lavoro sarà il governatore della Banca Centrale che non gli obbedisce.

A dimostrazione di quanto Erdogan pretenda di essere al comando della banca centrale, prima di insediare il governatore uscente Kavcioglu nel marzo 2021, Erdogan ha estromesso i suoi tre predecessori per aver inasprito troppo la politica monetaria e aver esercitato un maggiore potere sulla direzione dei tassi di interesse.

Nonostante la crescita dei prezzi abbia raggiunto un picco dell’86% l’anno scorso, sotto la sua guida la banca centrale non ha aumentato i tassi e ha invece ridotto il benchmark all’8,5% dal 19% dell’inizio del suo mandato. Ora l’inflazione si è un po’ raffreddata, ma siamo sempre quasi al 40%. Se i turchi fossero un po’ più tedeschi sarebbe scoppiata la rivoluzione.

Vediamo come il mercato accoglierà le prossime mosse economiche del governotare e di Erdogan. Se andrà bene la Lira potrebbe “Quasi” stabilizzarsi. Se andasse male avremo un nuovo Bolivar o un nuovo Peso argentino. Comunque nessuno toccherà Erdogan.


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