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Erdogan minaccia una grande offensiva contro i curdi, mentre gli iraniani attaccano il kurdistan iracheno

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Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan minaccia nuovamente di lanciare a breve una grande operazione di terra nel nord della Siria per sradicare i gruppi “terroristici” curdi, dopo l’attentato del 13 novembre nel centro di Istanbul che ha ucciso sei persone. Il governo turco ha subito incolpato il PKK fuorilegge e i gruppi affiliati che operano oltre il confine in Siria.

Nel fine settimana gli aerei da guerra turchi hanno condotto decine di attacchi di “rappresaglia” nelle regioni curde della Siria settentrionale e dell’Iraq. Ankara ha dichiarato che sono stati distrutti 89 obiettivi con presunti legami con il PKK e l’YPG siriano. Entrambi i gruppi curdi hanno respinto l’accusa che l’attacco terroristico di Istanbul, che ha inoltre ferito oltre 80 persone, sia stato compiuto dal PKK o dall’YPG.

“Da qualche giorno stiamo attaccando i terroristi con i nostri aerei, cannoni e armi”, ha detto Erdogan in un discorso di martedì. “Se Dio vuole, li sradicheremo tutti al più presto, insieme ai nostri carri armati e ai nostri soldati”.

Nel frattempo la Russia ha messo in guardia da una nuova incursione turca in Siria. “Comprendiamo e rispettiamo le preoccupazioni della Turchia di garantire la propria sicurezza. Crediamo che questo sia un diritto legittimo della Turchia”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Allo stesso tempo, invitiamo tutte le parti ad astenersi da passi che potrebbero portare alla destabilizzazione della situazione generale”, ha aggiunto.

Anche gli Stati Uniti hanno chiesto un’attenuazione della situazione. Il Pentagono ha ancora centinaia di forze speciali integrate nelle milizie curde siriane (SDF) in tutto il nord-est della Siria.

La Turchia ha soprannominato le sue operazioni transfrontaliere intensificate “Spada ad artiglio”, come ha annunciato la morte di 184 militanti curdi.

Gli USA si trovano fra l’incudine e il martello: la Turchia è un paese NATO, ma i curdi erano, e sono, alleati degli USA nell’area. Quindi da un lato appoggiano Erdogan contro il terrorismo, dall’altro gli consigliano moderazione che lui non segue. Nel frattempo anche l’Iran attacca i curdi, ma quelli del Kurdistan iracheno, danneggiando gli impianti petroliferi. La guerra bussa ai confini del medio ordiente.

 


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