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Economia

Dati regionali PIL 2013: collasso epocale del Mezzogiorno, tiene solo la Lombardia

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L’Istat ha comunicato le stime dell’andamento del PIL nel 2013 nelle varie aree.

Nel 2013 il Prodotto interno lordo (Pil), misurato in volume, ha segnato una dinamica piuttosto diversificata a livello territoriale, con una riduzione decisamente meno marcata rispetto a quella media nazionale nel Nord-ovest (-0,6%), poco meno intensa nel Nord-est (-1,5%), in linea con il dato nazionale nel Centro (-1,8%) e molto più accentuata nel Mezzogiorno (-4%).

Tali risultati sono coerenti con i dati relativi ai conti nazionali pubblicati il 3 marzo 2014, che indicano per il 2013 un calo del Pil italiano dell’1,9%. Nel Nord-ovest le forti diminuzioni del valore aggiunto registrate nel settore primario (-3,1%) e nell’industria (-3,3%) sono state in buona parte controbilanciate dall’aumento dell’1,1% nei servizi. Nel Nord-est la contrazione dell’attività economica è decisamente più accentuata nel settore dell’industria
(-3,4%), meno marcata in quello terziario (-0,4%). L’agricoltura, in controtendenza, ha registrato un aumento del valore aggiunto del 4,7%. Nel Centro la diminuzione del valore aggiunto ha avuto intensità simili nei tre settori: -1,2% nel settore primario, -1,4% nell’industria e -1,5% nel terziario. Risultati particolarmente negativi si registrano nel Mezzogiorno sia per l’industria che per i servizi, con cadute del valore aggiunto rispettivamente dell’8,3% e del 3,1%. L’agricoltura ha segnato un calo moderato, pari allo 0,3%.gpg01 - Copy (238) - Copy - Copy

 Noterete una forte correlazione tra andamenti stimati del PIL complessivi, ed andamento occupazionela (Unita’ di Lavoro).

Adottando lo stesso criterio abbiamo simulato l’andamento del PIL nel 2013 in ciascuna regione

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 In sintesi, nel 2013, il PIL e’ cresciuto unicamente in Lombardia e Trentino Alto Adige, dello 0,6% e dello 0,7%.

Flessioni contenute entro il punto percentuale in Toscana (-0,5%), Friuli VG (-1,0%) e Campania (-1,0%), unica regione meridionale a non collassare).

In difficolta’ l’Emilia Romagna (-1,3%), ma ancor piu’ il Lazio (-2,2%), il Veneto (-2,3%) ed il Piemonte (-2,5%).

Seria la situazione in Liguria (-3,0%), Marche (-3,7%) ed Abruzzo (-3,5%).

In crollo verticale il PIL in quasi tutte le regioni Meridionali, dove e’ in atto da anni un impoverimento epocale: Sicilia (-5,4%), Puglia (-6,7%), Calabria (-7,0%) e Sardegna (-7,4%)

 

 

GPG


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