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Dal “Tetto” al “Corridoio”: la nuova proposta sui prezzi del gas di 4 paesi europei

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Nella UE manca il gas, ma, di sicuro, non manca la fantasia sul come cercare di contenere il prezzo senza produrne un metro cubo in più. Quattro Stati membri dell’Unione Europea stanno cercando di mitigare la crescita dei prezzi dell’energia e dell’inflazione con quello che chiamano un corridoio di prezzo del gas “dinamico”, una proposta resa nota mercoledì e che dovrebbe essere discussa dai leader dei Paesi dell’UE oggi e domani a Praga.

La bozza iniziale di proposta per un corridoio dinamico dei prezzi del gas è stata elaborata da Polonia, Italia, Belgio e Grecia e si applicherebbe a tutte le transazioni di gas naturale all’ingrosso “non limitate all’importazione da giurisdizioni specifiche e non limitate a un uso specifico del gas naturale”, riporta Reuters, citando la bozza del documento. Cioè non si tratterebbe di una soluzione riservata al gas russo.

Il corridoio di prezzo sarebbe fissato in una fascia inferiore ai prezzi di mercato. L’idea alla base della proposta è quella di fissare prezzi sufficientemente alti per mantenere le normali operazioni di mercato, introducendo però un elemento dinamico che consenta di rimanere competitivi per le nuove forniture. In altre parole, se ritenuto urgente, la natura “dinamica” del corridoio di prezzo darebbe ai leader dell’UE la flessibilità di dare il via libera alle transazioni di gas naturale al di sopra delle attuali impostazioni di prezzo.

Il corridoio dovrebbe fungere da interruttore e disincentivare la speculazione. Non è destinato a sopprimere i prezzi a un livello artificialmente basso“, si legge nel documento citato dalla Reuters. Si tratta di un tetto dei prezzi che tollera però la possibilità di acquisti a prezzi superiori, se necessario, per non interrompere la continuità delle forniture.

La proposta di un corridoio dinamico per i prezzi del gas arriva mentre l’Unione Europea sta valutando un piano per un tetto ai prezzi del gas che deve ancora essere formalizzato.

L’Europa sta inoltre lavorando alla creazione di un prezzo di riferimento per il gas naturale alternativo a quello olandese del Title Transfer Facility (TTF), che venne creato proprio dalla stessa UE sotto la presidenza della Commissione Prodi.

Mentre più di una dozzina di Paesi dell’UE stanno spingendo per una sorta di tetto al prezzo del gas naturale, la Germania e i Paesi Bassi sono contrari all’idea, esprimendo il timore che una tale mossa possa ostacolare gli sforzi per garantire una quantità sufficiente di gas naturale per la stagione di riscaldamento invernale. Del resto la Germania ha fondi notevoli per comprarlo a qualsiasi prezzo, e l’Olanda lo produce e se ne arricchisce.

 

 


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