Seguici su

Analisi e studi

Crolla l’export di auto EV cinesi in EU. Timori sull’indagine della Commissione?

Calo del 21% delle esportazioni cinesi di auto EV nella UE ad inizio 2024. Sarà questo l’effetto dei timori di inchieste per dumping da parte della Commissione ? Però la superiorità delle auto EV cinesi ha soprattutto ragioni industriali

Pubblicato

il

Le esportazioni di EV cinesi verso l’Unione Europea sono crollate del 19,6% nei mesi di gennaio e febbraio 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre l’UE continua la sua indagine per verificare se i sussidi cinesi stiano dando ai suoi produttori di auto un vantaggio sleale rispetto ad altri produttori di EV.

Nei primi due mesi del 2024, la Cina ha esportato circa 75.600 EV nell’UE, secondo i dati doganali ufficiali cinesi riportati da Bloomberg martedì.

In ottobre, l’UE ha avviato un’indagine antisovvenzioni sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria (BEV) dalla Cina per determinare se le catene del valore dei BEV in Cina beneficiano di sovvenzioni illegali e “se queste sovvenzioni causano o minacciano di causare un pregiudizio economico ai produttori di BEV dell’UE”.

I risultati dell’indagine, che dovrebbe essere completata entro l’autunno del 2024, “stabiliranno se è nell’interesse dell’UE porre rimedio agli effetti delle pratiche commerciali sleali riscontrate imponendo dazi antisovvenzioni sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina”, ha dichiarato la Commissione Europea.

La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha detto nel suo discorso sullo Stato dell’Unione a settembre che “i mercati globali sono ora inondati da auto elettriche cinesi più economiche. E il loro prezzo è mantenuto artificialmente basso da enormi sussidi statali”.

“Questo sta distorcendo il nostro mercato”, ha aggiunto la von der Leyen.
All’inizio di questo mese, la Commissione Europea ha sottoposto a registrazione le importazioni di nuovi veicoli elettrici a batteria dalla Cina, “in modo da poter applicare successivamente misure contro tali importazioni a partire dalla data di tale registrazione”.

L’indagine dell’UE sulle sovvenzioni cinesi è in corso e dovrebbe concludersi entro novembre, ma il blocco potrebbe imporre tariffe già a luglio.

Annunciando la registrazione dei veicoli elettrici di origine cinese, la Commissione ha anche affermato che, per quanto riguarda le sovvenzioni, “dispone di prove sufficienti che tendono a dimostrare che le importazioni del prodotto in questione dalla RPC sono sovvenzionate”.

Una visione superficiale che ignora i fondamenti dell’economia industriale

In realtà l’indagine della Von Der Leyen si concluderà con un bel nulla di fatto, perché non è in grado di approfondire i motivi che rendono vincente la concorenza cinese. I contributi concessi, variabili dai 500 agli 8000 dollari a modello, non molto superiori a quanto concesso da alcuni paesi europei, non considerano il perché del successo delle auto EV cinesi che possiamo riassumere in:

  • economie di scala industriali che danno  un vantaggio di base ai marchi cinesi. Il loro mercato, ricordiamolo, è molto maggiore di quello europei;
  • una maggiore integrazione della catena di valore dell’elemento più costoso della euro EV, cioè le batterie, in cui la Cina domina dalle materie prime , le terre rare, agli impianti di produzione;
  • un maggior lavoro di sistema con le autorità locali che ha permesso di sviluppare sistema integrati legati alla ricarica molto efficienti.

Ignorare questi fatti significa avere una visione dell’economia più dirigistica di quella del Partito Comunista Cinese, tipica di Bruxelles.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento