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Crolla la domanda di gas in Europa a causa della crisi economica

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Nonostante i prezzi del gas naturale più bassi degli ultimi due anni, la domanda di gas naturale in Europa continua a essere debole e a maggio è diminuita rispetto a un anno prima, a causa del rallentamento delle industrie e dell’entrata in recessione delle principali economie.

La domanda di gas naturale nelle maggiori economie europee – Germania, Regno Unito, Francia, Italia, Spagna e Paesi Bassi – è scesa del 9,7% il mese scorso rispetto al maggio 2022, secondo i dati di S&P Global Commodity Insights citati da Bloomberg.

In questo periodo dell’anno scorso, la domanda di gas in Europa è stata depressa dall’impennata dei prezzi del gas naturale e del GNL spot e dalle richieste di risparmio energetico per affrontare l’inverno senza la maggior parte delle forniture di gas dei gasdotti russi. Quest’anno, i prezzi si sono ridotti ai livelli precedenti alla crisi energetica iniziata nell’autunno del 2021 e che ha raggiunto il picco nel 2022 dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Tuttavia, i prezzi più bassi degli ultimi due anni non hanno stimolato il consumo di gas perché le industrie e le economie europee stanno entrando in una fase di rallentamento legato alla recessione economica. 

A causa del perdurare di un’inflazione elevata, la Germania, la più grande economia europea, è entrata in recessione, con una contrazione del PIL dello 0,3% nel primo trimestre del 2023 e dello 0,5% nel quarto trimestre del 2022, secondo i dati del governo alla fine del mese scorso.

I dati aggiornati di Eurostat per Germania e Irlanda hanno mostrato giovedì che anche l’Eurozona è entrata in recessione, con una contrazione del PIL dello 0,1% nel primo trimestre del 2023 dopo una contrazione dello 0,1% nel quarto trimestre del 2022.
Una crescita debole o l’aggravarsi della recessione potrebbero significare che le industrie non aumenteranno l’utilizzo del gas naturale.

I futures front-month presso l’hub TTF, il punto di riferimento per il commercio del gas in Europa, erano scambiati a 31,20 dollari (29 euro) per megawattora (MWh) alle 10:39 GMT di venerdì. I prezzi sono ora molto più bassi rispetto al record di agosto 2022 di oltre 323 dollari (300 euro) per MWh, ma questa settimana sono aumentati a causa della manutenzione dei giacimenti di gas norvegesi e di un terminale di importazione di GNL francese.

Un aumento dei prezzi del gas però avverrà solo in caso di incrementi della domanda, per un maggior uso domestico o industriale, o per restrizioni sull’offerta. Però un’estate iniziata fresca e piovosa ha contenuto i consumi energetici per l’aria condizionata e il rallentamento economico e industriale sempre più evidente rende improbabile un aumento della domanda industriale, mentre dal lato dell’offerta possono sempre presentarsi sorprese non piacevoli.


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