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Conte e la gestione della disabilità ai tempi del Covid – La pagella di Andrea Depalo

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Invalidità ed INPS: voto 6. Si può fare di più.

Se da un lato abbiamo assistito a grandiosi proclami in merito all’aumento delle pensioni di invalidità, dall’altro un’INPS rallentata ed in smart-working, solo recentemente, con il messaggio 3960 del 28 ottobre, ha comunicato di aver iniziato ad erogare gli aumenti (solo a una parte degli interessati), fornendo rassicurazioni anche sugli arretrati.

L’annuncio di Conte, risale all’8 agosto 2020.

Parliamo di un provvedimento che non è di certo universale, vista la necessità del rispetto dei limiti di reddito previsti dalla norma (8.469,63 euro per i beneficiari non coniugati e 14.447,42 euro, cumulati con il coniuge, per quelli coniugati), poco più alti di quelli del reddito di cittadinanza, a fronte però di un’erogazione inferiore di ben 130 euro: 780 euro di RdC, contro 650 circa di pensione di invalidità!

Nessuna indicazione, invece, in merito alle sentenze che vedono l’INPS soccombere in giudizio nei confronti delle persone con disabilità (secondo le Associazioni, parliamo di parecchie decine di migliaia di sentenze emesse ogni anno), e che attendono di essere attuate dagli uffici, in ritardo data l’emergenza Covid. Il tema sembra non interessare al Premier

Lavoratori fragili: Voto 5. Troppa Confusione

Sembra altresì che le persone con disabilità che lavorano non siano nei pensieri di Conte: la confusione generata sulle varie modifiche all’ex articolo 26 del Decreto Cura Italia (secondo cui fino al 15 ottobre 2020 per i lavoratori “fragili” era previsto un periodo di assenza dal servizio equiparato al ricovero ospedaliero, mentre dal 16 ottobre 2020 gli stessi dovranno “svolgere, di norma la prestazione lavorativa in modalità agile”), non ha fatto nient’altro che “passare la palla” dall’INPS alle singole aziende.

Conte sembra però non aver compreso che se un’azienda non poteva mettere un lavoratore in smart-working a febbraio, per motivi di organizzazione aziendale, probabilmente non può farlo neanche ora.

Gestione della Spesa: voto 3. Come le 3 carte con cui sta giocando Conte.

Come sempre…la coperta è corta, quindi se l’INPS deve spendere per l’aumento delle pensioni, dove li recuperano?…Tagliando dove si può!!!… Magari senza dare così velocemente attuazione alle sentenze, o scaricando l’onere dei lavoratori fragili sulle aziende già in difficoltà.

Peccato che per il bonus monopattino la coperta non sia corta!

Cura dei diritti e dei bisogni delle persone con disabilità: voto 4. Tanto fumo e poca concretezza

Ammirevole lo sforzo per arginare l’enciclopedico “abilismo”, seppur mediante la Legge Zan, che per questo non era scritta. Peccato che Wikipedia spieghi che l’ “abilismo” possa concretizzarsi anche “trascurando di offrire loro (alle persone con disabilità n.d.r.) particolari privilegi volti a compensare la loro situazione di debolezza.”

In questo caso non stiamo parlando neanche dell’aver trascurato dei privilegi, ma quanto necessario alla routine quotidiana.

Sarebbe stata più dignitosa l’istituzione di un numero unico, su base nazionale, a cui le persone con disabilità avrebbero potuto rivolgersi, durante i vari lock-down, per avere un minimo di supporto psicologico o la possibilità di scambiare qualche parola.

Media e giudizio finale

Alla luce di tutto questo, mi sento di esprimere una bocciatura della “gestione Conte”: “l’alunno” non si applica, cercando di galleggiare, in continuo equilibrismo tra “abilismo” ed immagine. Sin dall’inizio dell’emergenza Covid abbiamo assistito ad una vera e propria mancanza di ascolto dei problemi reali delle persone con disabilità da parte del Governo Conte, tentando di nascondere tutto con qualche colpo ad effetto.

Media: 4,5. Bocciato.


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