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Conflitti di interesse: il Direttore Generale della Commissione UE che è proprietario di un l’albergo a Bali…

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L’organo esecutivo dell’Unione Europea richiede a tutti i dipendenti di sottoporre al controllo le loro “attività esterne”, nel tentativo di individuare eventuali conflitti di interesse prima che diventino un problema. Peccato che qualcuno se ne dimentichi e poi, in realtà, svolga altre attività

Ad esempio si metta a investire nella proprietà diun albergo di lusso a Bali, dimenticandosene di dichiararlo. 

Nel 2009, Gert Jan Koopman ha fatto proprio questo, ha acquistato il lussuoso Munduk Moding Plantation Nature Resort & Spa. Peccato che  Koopman non fosse un albergatore, ma fosse  è, uno dei più alti funzionari della Commissione Europea a Bruxelles.

All’epoca, la struttura contava solo cinque camee. Ma nel decennio successivo Koopman, a capo della potente divisione per l’allargamento della DG NEAR dell’esecutivo europeo, e la sua famiglia hanno sviluppato il resort fino a farlo diventare una destinazione di prim’ordine, definita un “eco-luxury resort” rinomato per la sua piscina a sfioro. Del resto sicuramente il dirigente ha degli ottimi contatti…

Durante questo periodo, Koopman e la sua famiglia – che a un certo punto ha assunto la proprietà – hanno visitato regolarmente l’hotel, sono stati in frequente contatto con i suoi gestori e hanno approvato gli sviluppi, secondo le dichiarazioni della Commissione europea, il sito web dell’hotel e gli articoli dei media locali. Recentemente, nell’aprile 2022, si sono incontrati con le autorità locali per discutere degli aiuti alle imprese locali in caso di pandemia.

Tuttavia, Koopman non ha mai dovuto informare il suo datore di lavoro, la Commissione europea, a Bruxelles, nonostante le regole sul conflitto d’interessi richiedano a tutti i dipendenti di rivelare – e ottenere l’autorizzazione per – tutte le “attività esterne”.

Il motivo, secondo la Commissione, è che la proprietà esterna non è considerata “fare” qualcosa.

“Essere proprietario non è considerato un’attività esterna, in quanto non implica ‘fare qualcosa’ (un’attività) nel senso di investire una quantità di tempo che potrebbe avere un impatto sullo svolgimento dei compiti lavorativi”, ha dichiarato il portavoce.

Ovviamente si tratta di un regolamento ridicolo: il dirigente e la sua famiglia erano proprietari del resort al 100% lo hanno sviluppato e, anche se la gestione è apparentemente affidata a qualcun altro, il suo interesse nella gestione è immediatamente comprensibile. Quando ha trattato con le autorità indonesiane ha nascosto il suo importante ruole nella UE  come Direttore generale? Quanto il suo peso decisionale ha pesato nei rapporti con autorità e fornitori?

Si è parlato, anche giustamente, dei conflitti di interesse di Berlusconi, ma quanti altri conflitti di interesse anche più insidiosi ci sono a livello europeo, ben nascosti e non indagati?

 


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