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Condannato a sei anni l’ex governatore della Banca centrale lettone

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L’ex governatore della banca centrale lettone è stato condannato a sei anni di carcere per corruzione mercoledì, al termine di un processo relativo al più importante di una serie di recenti scandali finanziari che hanno colpito il paese baltico, come riportato dal FT.

Ilmārs Rimšēvičs, capo della banca centrale lettone dal 2001 al 2019, è stato giudicato colpevole dal tribunale distrettuale di Riga di aver accettato tangenti e un viaggio di pesca in Russia dagli azionisti di una banca ormai liquidata.
È stato condannato a sei anni di carcere e alla confisca dei beni, ma Rimšēvičs – che ha protestato la sua innocenza durante tutto il processo durato cinque anni – ha dichiarato che farà appello.

La sua condanna deriva solo da uno dei numerosi scandali di corruzione, riciclaggio di denaro e frode che hanno scosso la Lettonia e la vicina Estonia negli ultimi anni, quando le autorità hanno cercato di porre fine ad anni di trasferimenti di denaro russo – in gran parte di origine sospetta – dalla Russia attraverso la Lettonia.
Nel 2018 gli Stati Uniti hanno chiuso la terza banca lettone ABLV dopo averla accusata di aver contribuito a finanziare il programma di armamento della Corea del Nord. Solo pochi giorni dopo, Rimšēvičs è stato arrestato e successivamente accusato di aver preso tangenti dagli azionisti di Trasta Komercbanka, un’altra banca chiusa nel 2016.

Questo ha dato il via a un’aspra battaglia legale: Rimšēvičs si è rifiutato di dimettersi da governatore e ha portato il suo caso sull’immunità dei funzionari della banca centrale davanti ai tribunali europei con l’appoggio della Banca Centrale Europea. Egli ha sostenuto che le banche che non vedevano di buon occhio i suoi tentativi di rendere più trasparente il sistema finanziario lettone avevano complottato contro di lui e che gli era stato impedito illegalmente di partecipare alle riunioni della BCE per la determinazione dei tassi.

Ricordiamo che i memebri del Board della BCE godono di una immunità giuridica ampissima, francamente assurda, come dimostra proprio questo caso. Dopo aver vinto al primo turno, Rimšēvičs ha subito una sconfitta nel 2021 quando la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che la condotta “manifestamente non commessa in veste ufficiale” non era coperta dall’immunità. Insomma è stato condannato per il rotto della cuffia perché se avesse coperto meglio la propria attività come parte dell’attività della BCE l’avrebbe scampata.

Negli anni 2010 il sistema finanziario lettone era noto per la sua dipendenza dai cosiddetti depositi dei non residenti, provenienti soprattutto dalla Russia e da altri Stati ex-sovietici. La vicina Estonia è stata colpita da uno dei più grandi scandali di riciclaggio di denaro al mondo nel 2018, quando la Danske Bank, il più grande istituto di credito danese, ha dichiarato che 200 miliardi di euro di denaro discutibile sono passati attraverso la sua filiale baltica.
Da allora la Lettonia ha dato un giro di vite alle banche che effettuano operazioni con non residenti, e tali depositi sono scesi dal picco di oltre la metà del totale a meno di un quinto oggi.


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