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Con – Fusione nucleare: perchè non abbiamo i reattori a fusione nucleare (e perchè anche ITER non funzionerà)

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Si parla da deceni del mito della fusione nucleare, della possibilità di produrre energia dall’elemento più comune nell’universo. Perché, nonostante gli enormi investimenti, prima pubblici e poi privati, non abbiamo ancora ottenuto nulla?

Prima di tutto bisogna ricordare che la fusione nucleare viene a comportare l’unione di due atomi d’idrogeno, in uno dei suoi diversi  isotopi, per ottenere un atomo di elio ed energia. Si tratta dello stesso processo che si produce nelle stelle, dove però le enormi pressioni sono generate dalla forza gravitazionale dovuta all’enorme massa.

Sulla terra le condizioni per la fusione sono ottenuto o tramite il contenimento dell’idrogeno ad altissime temperature e pressioni, fino a che diventa plasma (uno stato particolare della materia necessario alla fusione), oppure colpendo con raggi laser piccoli bersagli d’idrogeno. Il primo metodo, quello più utilizzato, è anche quello che usa il grande progetto europeo ITER.

Spesso si è affermato che ormai ci siano stati esperimenti che hanno prodotto più energia di quanta sia stata immessa, dando quindi l’idea che ormai la fusione sia uno strumento utilizzabile per produrre energia elettrica nel prossimo futuro. Purtroppo è solo un’illusione, per due motivi.

  • Spesso si parla di energia immessa e di energia ottenuta, ma questi si riferisce all’energia immessa nel plasma. Si parla di Q (Plasma). Attualmente il miglior valore ottenuto di Q(Plasma) è 0,7, cioè per ogni unità di  energia immessa nel plasma se ne è ottenuti 0,7. Ora ITER è previsto immetta 50 Mw per ottenerne 500 Mw. Però si tratta di energia immessa nel plasma. In realtà il grosso dell’energia non va nel plasma, ma nel suo contenimento, nei magneti superconduttori e nel loro raffreddamento. Quindi bisogna valutare il Q(Totale) cioè il rapporto fra energia totale immessa ed energia totale ottenuta. In questo caso il Q(Totale) è molto più basso;
  • l’energia totale poi è spesso sotto forma di energia termica, e deve essere convertita in energia elettrica. L’efficienza di conversione, nella migliore delle ipotesi, è pari al 50%.

Quindi anche ITER sarà un esperimento, ma un esperimento inefficiente. Se consideriamo l’energia elettrica immessa e quella ottenuta avremo, nella migliore delle ipotesi, un’efficienza pari a 0,57, cioè su un megawatt immesso se ne otterranno 0,57. E parliamo del 2035….

Quindi, nel breve periodo, ci vorrà qualcos’altro, cioè un nucleare più tradizionale, oppure bisognerà ripensare tutte le politiche climatiche

Eccovi un video che vi spiega bene tutto il problema.

 


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