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Come sono cambiati gli investimenti negli ultimi 20 anni

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Grafici di borsa
Grafici di borsa (© Depositphotos)

Con il trascorrere degli anni gli investimenti hanno subito un approccio e dei cambiamenti significativi. Il mercato è in costante cambiamento e le opportunità sono in aumento, motivo per cui gli investitori hanno rivalutato il loro portafoglio finanziario.

Secondo un’analisi di Focusrisparmio basata sui dati pubblicati da Banca di Italia gli investimenti (specialmente degli italiani), sono stati trasformati in modo significativo. Nel corso dei vent’anni i mercati hanno dovuto affrontare e risolvere delle crisi finanziarie importanti.

La bolla di investimenti e le riprese finanziarie in vent’anni

In uno scenario dove i mercati sono stati rivoluzionati, anche i portafogli finanziari hanno subito un cambio radicale. Tra l’evoluzione dei settori, le incertezze geopolitiche, i dubbi sull’inflazione e la volatilità economica globale la maggior parte degli investitori ha optato su capitalizzazioni più contenute.

La prima mossa speculativa è avvenuta intorno agli anni 2000. La Bolla delle Dot-com (società specializzate nella navigazione online) ha trascinato una serie di investitori consapevoli – già all’epoca – di quanto internet stesse prendendo sempre più piede.

Nel 1999 le azioni nei portafogli finanziari avevano raggiunto i massimi storici (quantificato in 150 miliardi di euro). Ma come ogni bolla finanziaria lo scoppio relativamente a quella di “internet” avvenne alla fine dell’anno 2001.

Combaciante con il crollo delle Torri Gemelle il valore delle azioni si dimezzò in un batter d’occhio (dai precedenti 150 miliardi a 85 miliardi di euro).

La parziale ricrescita si concentrò sui titoli di Stato (passati dal 6,2% all’8,2%) e sui prodotti previdenziali e assicurativi (dal 9,9% all’11,9%).

Prima della crisi finanziaria avvenuta tra il 2007 e il 2009, nell’anno 2006, i risparmiatori italiani conservavano i loro capitale in depositi, obbligazioni e prodotti assicurativi.

La grande crisi dei subprime

Un insegnamento in termini finanziari (valida per creditore e investitori) è stata la crisi dei subprime avvenuta intorno alla fine del 2006. Le ripercussioni economiche (con taglio netto sul PIL) e lavorative (riduzione dell’occupazione) hanno fatto la loro comparsa già nel 2007.

La crisi ebbe inizio negli Stati Uniti d’America, e nessuna (o quasi) manovra economica avrebbe potuto salvare dal deficit economico dell’epoca. Soltanto l’investimento nei beni rifugio avrebbe potuto in un certo senso contenere i danni durati poi per anni.

Lo strumento finanziario più penalizzato durante la crisi dei subprime fu il fondo di investimento. D’altronde l’errore partì dagli enti di credito principali che cominciarono ad accettare finanziamenti a soggetti con uno storico creditizio “problematico”.

L’attesa di una nuova era

Nei periodi successivi alla crisi dei subprime le famiglie italiane hanno dovuto riequilibrare i loro piani di investimento mantenendo sempre una certa somma destinata ai titoli di stato e qualcun’altra sui beni rifugio.

Ma un altro cambiamento era nell’aria: l’anno 2020, quello in cui il mondo intero venne investito da una pandemia sanitaria con il Covid-19. Lo scenario finanziario ha costretto a nuove manovre per poter contenere i danni economici dovuti ai lockdown in tutto il globo.

Durante il biennio 2020 – 2022 gli investitori più attenti hanno analizzato i mercati finanziari e hanno puntato su dei settori in crescita (società farmacologiche e tecnologiche). Ogni piano di investimento prevede delle accortezze specifiche per evitare di compromettere l’intero portafoglio finanziario.

In che cosa si investe oggi?

Nonostante i prodotti finanziari siano pressoché invariati (obbligazioni, BOT, BTP, conti deposito, Certificati di Deposito, azioni e oro) le soluzioni e le possibilità sono piuttosto variegate.

Le nuove soluzioni (più all’avanguardia e alla portata di molti più investitori) hanno permesso ai giovani di entrare nel mercato finanziario anche con poche conoscenze. Si da il caso del crowdfunding immobiliare, un’opzione che consente di investire nel mattone anche con un capitale minimo di 500 euro.

Il crowdfunding immobiliare – giusto per fare un esempio – rientra nei nuovi metodi di investimento che permettono ad un gruppo folto di investitori di poter capitalizzare la cifra desiderata (secondo le loro possibilità) e ottenere un rendimento medio comune.

Un’altra soluzione sono le società di car sharing. Anche la mobilità in vent’anni ha subito dei cambiamenti molto importanti. Queste imprese sono in grado di affittare dei mezzi (automobili, scooter, bici elettriche e monopattini elettrici) comodamente tramite una applicazione (e senza necessità di versare alcun deposito).

Ogni investitore deve avere la capacità di studiare il mercato e analizzare i potenziali rischi e le eventuali potenzialità del settore. I mercati finanziari sono molto volatili, motivo per cui la possibilità di perdere tutto è sempre molto elevata.

Non esistono degli investimenti certi e sicuri, motivo per cui per capitalizzare soldi occorre essere scrupolosi ed analitici. È chiaro che ciascuna manovra finanziaria dipende dai propri obiettivi e dai rischi di investimento che si vogliono correre.

Se si rientra tra gli investitori “contenitivi” molto probabilmente la maggior percentuale di investimenti prevede il versamento nei beni rifugio (oro e altri metalli preziosi).

Negli ultimi 20 anni il mondo degli investimenti è cambiato tantissimo e cambierà ancora di più nei prossimi decenni. L’unico modo per non rimanere indietro è aggiornarsi tramite articoli di settore, rimando sempre informato delle novità del settore finanziario.

Infine suggeriamo di studiare costantemente i trend dei mercati finanziari, comprendendo ed esplorando nuove possibilità.


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