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Colosso del vaping condannato a pagare 1,2 miliardi di Dollari di danni

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Bloomberg riporta che il produttore di sigarette elettroniche Juul Labs ha accettato di pagare 1,2 miliardi di dollari per concludere circa 10.000 cause legali che lo vedono come una delle principali cause dell’epidemia di fumo giovanile negli Stati Uniti, secondo quanto riferito da persone che hanno familiarità con la questione.

In un comunicato stampa, Juul ha dichiarato che i patteggiamenti “rappresentano un passo importante verso il rafforzamento delle operazioni di Juul Labs e la garanzia del percorso dell’azienda per adempiere alla sua missione di allontanare i fumatori adulti dalle sigarette a combustione e di combattere l’uso da parte dei minorenni”.

Le cause sono state intentate contro Juul Labs e i suoi funzionari e direttori, e l’accordo risolve le richieste di risarcimento per lesioni personali, azioni collettive dei consumatori, enti governativi e tribù di nativi americani.

In realtà le trattative si stanno protraendo da tempo e con una pluralità di controparti: “Nel corso dell’ultimo anno, Juul Labs si è accordata anche con 37 Stati e territori e siamo tuttora in trattative con altre parti interessate per risolvere le restanti controversie”, ha dichiarato l’azienda. Infatti quest’ultimo accordo arriva dopo che, a settembre, Juul aveva dichiarato che avrebbe pagato 438,5 milioni di dollari a 34 Stati e territori come parte del suo “costante impegno a risolvere le questioni del passato”.

L’accordo ha fatto seguito a un’indagine durata due anni sulle pratiche di marketing e di vendita dei prodotti per il vaping ad alto contenuto di nicotina, in seguito all’aumento del vaping tra gli adolescenti. L’indagine ha rilevato che l’azienda aveva pubblicizzato le sue sigarette elettroniche a ragazzi minorenni attraverso feste di lancio, omaggi di prodotti e pubblicità sui social media con modelli giovani, secondo quanto dichiarato dai funzionari.

All’epoca, Juul aveva dichiarato in un comunicato di “rimanere concentrata sul futuro, mentre lavoriamo per adempiere alla nostra missione di allontanare i fumatori adulti dalle sigarette, la causa numero uno di morte evitabile, e allo stesso tempo combattere l’uso da parte dei minorenni”.

L’azienda ha anche dichiarato di aver fatto ricorso contro la decisione della Food and Drug Administration (FDA) di ritirare i suoi prodotti dai negozi negli Stati Uniti a causa di preoccupazioni sui livelli di tossicità, sottolineando che il ricorso era basato su “scienza e prove”.


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