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Citibank: il tetto del gas? Sciocco e poco pratico…

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Ed Morse, responsabile globale della ricerca sulle materie prime di Citi, ha criticato il nuovo tetto al prezzo del gas imposto dall’UE, definendolo sciocco, poco pratico e difficilmente in grado di funzionare in mercati del gas ristretti, in quanto i mercati del gas sono globali e non suddivisi in singoli Paesi, il che significa che le forze della domanda e dell’offerta hanno maggiori probabilità di prevalere nel determinare i prezzi del gas, secondo quanto riportato da Bloomberg.

Per questo motivo, secondo Morse, il tetto ai prezzi potrebbe portare a carenze di gas in Europa, soprattutto nei mesi invernali, quando la domanda è elevata. Inoltre, l’analista delle materie prime sostiene che l’eliminazione del benchmark TTF per il gas naturale potrebbe causare il caos nella determinazione dei prezzi del gas, soprattutto se gli altri benchmark esistenti non hanno sufficiente liquidità.

Lunedì i ministri dell’UE hanno finalmente raggiunto un accordo per l’implementazione di un tetto al prezzo del gas di 180 euro/MWh, molto più basso rispetto al limite di 275 euro/MWh inizialmente proposto dalla Commissione europea. I Paesi favorevoli al tetto, tra cui Polonia, Belgio e Grecia, avevano respinto la proposta originaria di un tetto troppo alto, sostenendo che per affrontare gli alti prezzi del gas con cui il continente ha dovuto fare i conti quest’anno è necessario che il tetto sia inferiore a 200 euro/MWh. È interessante notare che anche la Germania ha votato a favore del tetto massimo di prezzo, nonostante abbia espresso riserve sul fatto che il tetto massimo di prezzo avrà un impatto negativo sulla capacità dell’Europa di attrarre forniture di gas in mercati globali ristretti e competitivi dal punto di vista dei prezzi.

Secondo l’attuale proposta, il tetto di prezzo dell’UE non scenderebbe al di sotto di 188 euro/MWh, anche nel caso in cui il prezzo di riferimento del GNL scendesse a livelli molto più bassi. Tuttavia, il tetto del prezzo del gas nell’UE si sposterebbe con il prezzo di riferimento del GNL se questo aumentasse a livelli più alti, rimanendo comunque 35 euro/MWh al di sopra del prezzo del GNL. Questo sistema è concepito per garantire che il blocco possa fare offerte superiori ai prezzi di mercato per attirare il gas in mercati ristretti. Una volta attivato, il limite impedirà di effettuare scambi sui contratti TTF front-month to front-year a un prezzo superiore a 35 euro/MWh rispetto a un prezzo di riferimento che comprende le attuali valutazioni del prezzo del GNL.


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