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Cinema, Palma nel suo libro affronta la crisi del settore cinematografico

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Dopo l’assegnazione dei David di Donatello 2022, dove ha trionfato il cinema italiano di qualità, voglio segnalare ai lettori di “Scenari economici” una delle mie ultime pubblicazioni proprio sul settore cinematografico: “Cinema. Dal neorealismo ai giorni nostri“, GpM edizioni, uscito a gennaio 2022.

A proposito della crisi del cinema causata dalla pandemia (idem per il teatro), scrivo nel primo capitolo del libro: “Il cinema è uno dei settori di maggiore traino economico e di indispensabile sviluppo culturale del Paese. O quantomeno lo è stato fino all’arrivo della pandemia, infatti è da circa due anni che – a causa delle norme anti-Covid (giuste o sbagliate che siano, non entro nel merito) – l’industria cinematografica nazionale ha subìto un duro contraccolpo. Dalle sale vuote, per circa un anno e mezzo, si è passati ad un posto in sala ogni tre, per poi aprire senza limitazioni di capienza ai soli possessori del green pass prima, del super green pass dopo. Fatto sta che dalla fine di dicembre 2021, anche a causa del terrore diffuso dai principali organi di informazione con il dilagare della variante Omicron, le sale sono rimaste quasi completamente vuote. Un danno incalcolabile per un settore che, certamente fondamentale dal punto di vista economico, lo è soprattutto sotto l’aspetto culturale. Tutto ciò ha portato registi e produttori, terrorizzati dal non rientrare nemmeno dalle spese, a vendere anticipatamente il loro prodotto ai colossi della Tv on-demand, su tutti Prime Video (Amazon), Netflix, TimVision e Sky Cinema. Il tutto a scapito delle sale cinematografiche e dei lavoratori del settore. Ma non solo, infatti anche registi, attori, comparse e maestranze devono accontentarsi di guadagni minori rispetto al passato. Si pensi all’ultima pellicola di Paolo Sorrentino, “E’ stata la mano di Dio”, distribuita dal 15 dicembre 2021 su Netflix con un previo passaggio nelle sale per sole tre settimane (dal 24 novembre). Un periodo in cui avrebbe reso all’incirca 7 milioni di euro, cioè il minimo sindacale di ogni pellicola nel periodo pre-Covid. Eppure è il film che ha registrato il maggiore incasso in Italia nel 2021. Tanto per rendere l’idea, un buon film di Aldo, Giovanni e Giacomo nel periodo ante-pandemia faceva circa 20 milioni di euro, mentre quelli di Carlo Verdone non sono mai andati al di sotto degli 8 milioni. Oggi sarebbe impensabile. Solo Luca Medici, in arte Checco Zalone, prima del Covid ha raggiunto con “Quo vado?” quota 53 milioni, ma oggi farebbe fatica anche lui – quantomeno nelle sale – a raggiungere i 7-8 milioni di euro. Un capolavoro come la pellicola “Qui rido io” di Mario Martone, dove un magistrale Toni Servillo interpreta il grande Eduardo Scarpetta, ha avuto la fortuna di essere distribuito nelle sale da 01 Distribution nei mesi di settembre e ottobre 2021, prima della quarta ondata pandemica, ma in termini di incassi il film non ha raggiunto ad oggi il minimo sindacale sopra evidenziato. Dopo un mese dall’uscita l’incasso si aggirava infatti poco sotto 1,3 milioni di euro, cifra che – in tempi pre Covid – avrebbe fatto in meno di una settimana. Il film rientrerà nel budget, forse anche con un minimo margine di guadagno, con le vendite del Blu-ray e del Dvd e dopo la distribuzione sulle piattaforme on-demand. A pagarne le spese, come si diceva poc’anzi, saranno le sale cinematografiche e i lavoratori del settore […]”.

Insomma, se non vogliamo che il cinema muori, è necessario riportare la gente nelle sale cinematografiche.

Giuseppe Palma

SINOSSI del libro:

Questa nuova pubblicazione di Giuseppe Palma è una discussione generale sul cinema italiano, in particolare sui riconoscimenti internazionali e nazionali ottenuti dalle pellicole dei grandi registi, attori e sceneggiatori italiani dal neorealismo ai giorni nostri.
Nonostante le difficoltà degli ultimi due anni, il nostro cinema resta protagonista indiscusso dello sviluppo culturale non solo italiano ma del mondo intero. Le pellicole del neorealismo post-bellico e del successivo realismo magico ben si collegano con quelle degli ultimi tre decenni, in particolar modo con quelle che negli ultimi anni hanno ottenuto importanti riconoscimenti internazionali.
Il lavoro si traduce in un viaggio poetico all’interno degli ultimi settantasette anni, dal 1945 al 2022, seguendo il filo conduttore dei riconoscimenti internazionali e nazionali dei nostri film (in primis gli Oscar).
In appendice al libro l’elenco dei film italiani che hanno vinto l’Oscar come miglior film straniero (conferito al film in lingua diversa dall’inglese, che a partire dall’edizione 2020 è stato rinominato “Premio Oscar al miglior film internazionale”) e la classifica per ciascuna nazione vincitrice.
La pubblicazione si colloca nel contesto delle celebrazioni per il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (5 marzo 1922 – 5 marzo 2022), che oltre ad essere stato un grande poeta e pensatore, fu anche un grande regista.

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Giuseppe Palma

 

 


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