Attualità
Cina,’inflazione anche troppo bassa. Le banche abbassano gli interessi per rilanciare l’economia
La Cina mostra sempre un valore basso tasso di inflazione che, a questo punto si avvicina a livelli d’allerme per il sistema cinese.
Il tasso d’inflazione annuale della Cina è salito allo 0,2% nel mese di maggio 2023 rispetto al minimo di 26 mesi di aprile dello 0,1%, ma al di sotto delle stime di mercato dello 0,3%.
L’inflazione alimentare è aumentata rispetto al minimo di 13 mesi del mese precedente (1,0% contro 0,4%) grazie a un ulteriore aumento dei prezzi della frutta e dell’olio da cucina e a un calo più contenuto del costo delle verdure fresche. Nel frattempo, l’inflazione non alimentare è rimasta piatta (0,1%), poiché gli ulteriori cali dei prezzi dei trasporti (-3,9% vs. -3,3%) e dell’abitazione (-0,2% vs. -0,3%) hanno compensato gli aumenti del costo della salute (1,1% vs. 1,0%) e dell’istruzione (1,7% vs. 1,9%).
I prezzi al consumo core, escludendo i prezzi volatili di cibo ed energia, sono aumentati dello 0,6% a/a, dopo un aumento dello 0,7% in aprile. Su base mensile, i prezzi al consumo sono scesi dello 0,2%, il quarto mese consecutivo di calo, rispetto alle stime di un calo dello 0,1%.
Ecco la prospettiva decennale che mostra come il tasso di inflazione sia ormai giunto ai livelli dell’esplosione dei covid, cioè quando l’economia cinese era praticamente ferma.
Questo rallentamento ha causato una notevole preoccupazione nel governo cinese, ovviamente molto interessato a mantenere un tasso di crescita adeguato.
Su stimolo del goveno le maggiori banche cinesi hanno tagliato i tassi d’interesse per i risparmiatori giovedì, nel tentativo di stimolare la crescita in un’economia.
I siti web delle sei banche commerciali statali del Paese hanno tutti mostrato tassi di interesse aggiornati sui depositi a vista denominati in yuan dello 0,2%, in calo rispetto allo 0,25% dello scorso anno, secondo i controlli della CNBC. I depositi a vista consentono prelievi in qualsiasi momento.
Le banche hanno tagliato i tassi di altri prodotti di deposito, tra cui la riduzione del tasso di interesse per i depositi a tempo a cinque anni al 2,5% dal 2,65%, secondo i loro siti web.
Molto probabilmeente questa mossa spiana la strada ad una riduzione del tasso di interesse debitorio di riferimento da parte della banca centrale, la PBOC. Una mossa che dovrebbe rilanciare l’economia tramite i consumi interni e gli investimenti nel settore immobiliare.
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