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Cina: terremoto di 6,2 gradi Richter devasta il Gansu e causa 110 morti

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Un terremoto di magnitudo 6,2 che ha colpito la provincia nord-occidentale di Gansu nella notte di lunedì ha provocato 111 morti e 140 feriti, ha dichiarato l’agenzia di stampa statale Xinhua riportata da SCMP.

Secondo Xinhua, il terremoto ha ucciso oltre 100 persone nella provincia di Gansu e 11 nella vicina provincia di Qinghai.
Martedì mattina il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto alle autorità di “fare ogni sforzo” per curare i feriti, riparare le infrastrutture e reinsediare i residenti colpiti.

L’epicentro del terremoto si trova nella contea di Jishishan, una contea autonoma di minoranza etnica con una popolazione di circa 240.000 abitanti.
Il terremoto ha provocato il crollo di case nella zona e ha danneggiato le infrastrutture di servizio. Anche importanti ponti sul fiume Giallo sono stati danneggiati, rendendo difficili le comunicazioni.

L’intervento è reso ancora più difficile dalle temperature basssissime che stanno colpendo la Cina questo inverno e che mettono i soccorritori e i sopravvissuti in grave difficoltà. Nei giorni scorsi avevamo scritto di un’ondata di freddo impressionante con aree che avevano superato i –40 gradi di temperatura.

L’autorità sanitaria cinese, la Commissione Nazionale per la Salute, ha inviato esperti medici dai migliori ospedali nell’area del disastro per fornire supporto, ha dichiarato martedì mattina l’emittente statale CCTV.
Anche i due principali funzionari della provincia di Gansu, il segretario del partito provinciale Hu Changsheng e il governatore Ren Zhenhe, si sono recati nell’area del disastro nelle prime ore di martedì.

L’area è centrale nella Repubblica popolare cinese ed è centro a numerose industrie. Le conseguenze di questo grave disastro saranno anche economiche sia per la Cina sia per le catene logistiche mondiali.

 

 


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