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Cina: sviluppata nuova tecnologia di raffreddamento senza ventilazione per le centrali elettriche

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La Cina sostiene che la “prima” centrale elettrica al mondo dotata di un sistema di “raffreddamento naturale diretto” (NDC) è ora collegata alla rete nella provincia dello Shaanxi. Secondo un articolo pubblicato venerdì dalla rete statale China Global Television Network (CGTN), questo segna una “svolta” nella tecnologia di raffreddamento delle centrali elettriche in Cina.

La tecnologia, descritta come “una rivoluzione nel raffreddamento industriale ad aria” dal quotidiano locale Shaanxi Daily, sfrutta il flusso d’aria naturale dell’impianto per guidare il calore verso il condensatore ad aria”.

Secondo una spiegazione rilasciata da Powerchina Northwest Engineering Corporation Ltd., lo sviluppatore della tecnologia, il sistema NDC non necessita di ventilatori per creare il flusso d’aria, risparmiando energia elettrica e riducendo il rumore rispetto ai metodi convenzionali di raffreddamento ad aria. A differenza dei sistemi di raffreddamento indiretto, il sistema NDC non necessita  neppure di pompe per l’acqua, sostiene l’azienda.

L’importanza degli impianti di raffreddamento per le centrali sia nucleari sia termiche è enorme. Proprio la scorsa estate abbiamo, nel mezzo dell’ondata di caldo, si è rischiato di chiudere diverse centrali elettriche in Francia per l’eccesso di riscaldamento dell’acqua nei fiumi, in quel momento molto scarsa. Aver identificato un sistema che raffredda naturalmente il vapore utilizzato per far funzionare le turbine delle centrali elettriche è quindi una scoperta molto importante per la produzione di energia.

Powerchina Northwest è specializzata nella costruzione di infrastrutture. L’azienda è impegnata nella costruzione di autostrade e ponti e in altri servizi correlati. Opera anche nello sviluppo dell’energia pulita, nella gestione dell’ambiente ecologico dell’acqua, ecc. “Il sistema NDC combina i vantaggi dei sistemi di raffreddamento ad aria e indiretto”, ha dichiarato l’azienda di Shaanxi. I dettaglio però del funzionamento del sistema sono mantenuti riservati e non resi ancora disponibili al pubblico.

Il sistema tecnologico consentirà alla centrale elettrica di Yanghuopan, nella città di Yulin, nello Shaanxi, di risparmiare 24.500 tonnellate di carbone e di ridurre 54.100 tonnellate di emissioni di carbonio all’anno, secondo un rapporto del China Media Group (CMG), gestito dallo Stato.

Il rapporto CMG sostiene che l’impianto non emette quasi fuliggine, anidride solforosa e ossido di azoto. Con una capacità di 660 gigawattora all’anno, la centrale contribuirà a risolvere la crisi elettrica della Cina centrale.

Come riporta lo Shaanxi Daily, la tecnologia NDC è stata riconosciuta come un importante apparato tecnologico a livello nazionale. La Cina ha aumentato l’estrazione del carbone e la costruzione di centrali elettriche a carbone a un ritmo più veloce rispetto al resto del mondo, il che ha fatto aumentare le emissioni di gas serra del Paese legate all’energia di quasi il 6% l’anno scorso, il tasso più rapido in un decennio.


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