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Cina: Stellantis (Peugeut, Fiat, Chrysler) termina la sua joint venture produttiva

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Stellantis, che possiede i parchi Peugeut, Fiat, Alfa, Jeep e Chrysler, ha deciso di interrompere la propria joint venture con la cinese Guangzhou Automobile Group Co. Ltd per  “mancanza di progressi” nel progetto.  L’azienda si concentrerà invece sull’importazione di veicoli nel Paese, invece di produrli in loco, come ha riportato questa settimana il Wall Street Journal. Stellantis ha anche una joint venture in Cina con Dongfeng, per la produzione dei marchi Peugeot e Citroën.

Dongfeng Motor Group Co. Ltd. ha recentemente dichiarato di voler vendere la sua partecipazione del 3,16% in Stellantis, come riporta il Journal. La società ha commentato: “Stellantis intende collaborare con GAC Group per una cessazione ordinata della joint venture costituita nel marzo 2010, che negli ultimi anni è stata in perdita”.

Secondo il rapporto, le joint venture in Cina non sono state facili per i produttori stranieri, mentre i marchi locali hanno in realtà prosperato. Le vendite di veicoli a marchio nazionale cinese sono aumentate del 18% nella prima metà del 2022, nonostante il blocco di Covid nel Paese. Nello stesso periodo, le JV straniere hanno registrato un calo delle vendite del 6%. appare evidente che gli accordi sono stati solo strumentali al trasferimento tecnologico e che le società straniere hanno abboccato all’amo con grande superficialità-

All’inizio di quest’anno, Stellantis aveva pianificato di aumentare la sua partecipazione nella partnership con GAC al 75% dal 50%, si legge nel rapporto. GAC ha quasi ignorato Stellantis il giorno stesso in cui ha annunciato la sua intenzione, rilasciando una dichiarazione in cui si dice “profondamente dispiaciuta che questa uscita non sia stata concordata con noi”.

L’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares ha citato il rischio geopolitico come motivo per “non investire eccessivamente in Cina, in particolare nella proprietà di fabbriche”, scrive il Journal. Un altro segno che la globalizzazione si sta invertendo. Troppo tardi, ormai in Italia non abbiamo più un’industria automobilistica.

 

 


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