Cina: si abbassano i tassi della Banca Centrale sui prestiti a medio temine. Continua lo stimolo monetario

La People’s Bank of China (PBoC), la Banca centrale cinese,  ha ridotto i due principali tassi di prestito per la prima volta dall’agosto 2022, in occasione del fixing di giugno, nel tentativo di sostenere la crescita, in linea con le aspettative del mercato.

Il tasso di riferimento per i prestiti a un anno (LPR), che rappresenta la linea di credito a medio termine utilizzata per i prestiti alle imprese e alle famiglie, è stato abbassato di 10 pb al 3,55%; mentre il tasso a cinque anni, un riferimento per i mutui, è stato ridotto dello stesso margine al 4,2%.

La mossa di martedì è arrivata dopo le due decisioni di allentamento della settimana scorsa, con l’attesa di ulteriori stimoli da parte di Pechino. Il gabinetto cinese si è riunito venerdì scorso per discutere le misure a sostegno della ripresa economica, cercando di intensificare il sostegno finanziario alle aziende tecnologiche e di redigere una bozza di regole per la supervisione dei fondi privati. Nel frattempo, diverse banche d’investimento globali, tra cui la più recente è Goldman Sachs, hanno tagliato le previsioni di crescita del PIL cinese per il 2023 a seguito dei deboli dati economici di maggio. L’economia sta anche affrontando una costante tendenza alla disinflazione, tra la debolezza della spesa dei consumatori e delle imprese , e in queste condizioni la mossa migliore è diminuire i tassi, dato che comunque non c’è pericolo di una fiammata inflazionistica.

Ecco il grafico, da cui si nota come questo tasso di interesse a medio lungo sia ai minimi

Quindi la Cina si muove a stimolare, mentre l’Occidente si è mosso a reprimere e il Giappone è rimasto attendista. Pechino evidentemente ha dei segnali interni che mostrano un ralletamento più forte di quello che mostrano gli indicatori ufficiali e che preoccupano el autorità, mentre a Francoforte si ritiene di poter dormire sempre sonni tranquilli.