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Analisi e studi

Cina: Tassi ai minimi storici e Yuan giù. Strategia contro i dazi USA?

La PBOC abbassa i tassi di interesse LPR portandoli a un livello molto basso. Si svaluta lo Yuan. Un’arma contro i dazi di Trump

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Grosse novità da Pechino. La Banca Popolare Cinese (PBoC) ha tagliato i tassi di riferimento a livelli record durante il fixing di maggio, una mossa ampiamente anticipata che segna la prima riduzione da ottobre.

Questa decisione si inserisce in un quadro di misure di allentamento monetario più ampio, annunciate da Pechino all’inizio del mese, volte a stimolare un’economia in rallentamento e a mitigare le potenziali ricadute delle continue tensioni commerciali con gli Stati Uniti.

Il tasso sui prestiti (LPR) a un anno, benchmark per la maggior parte dei prestiti a imprese e famiglie, è stato ridotto di 10 punti base al 3,0%, mentre l’LPR a cinque anni, che guida i tassi ipotecari, è stato tagliato dello stesso margine al 3,5%.

Ecco l’evoluzione storica degli interessi a un anno

Entrambi i tassi hanno raggiunto nuovi minimi storici. Questa azione audace del PBoC sottolinea la determinazione del governo cinese a sostenere la crescita economica “a ogni costo”, utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione.

Lo Yuan come Arma nella Guerra Commerciale

In concomitanza con, e in conseguenza de,  i tagli dei tassi, lo yuan offshore è sceso a circa 7,22 per dollaro, registrando la sua terza sessione consecutiva di perdite e toccando un minimo di una settimana.

Ecco il realistico grafico:

Questa svalutazione dello yuan non è un semplice effetto collaterale della politica monetaria, ma piuttosto una componente strategica della risposta cinese alle crescenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti.

Con l’amministrazione statunitense che continua a imporre dazi e a mettere in discussione accordi commerciali – come dimostrano le recenti accuse cinesi di minare l’accordo preliminare di Ginevra con avvertimenti sull’uso di semiconduttori cinesi – Pechino sta utilizzando la svalutazione dello yuan come un’arma economica.

Rendere i beni cinesi più economici in yuan rispetto ai beni denominati in dollari statunitensi può fungere da cuscinetto contro l’impatto negativo dei dazi, mantenendo la competitività delle esportazioni cinesi e stimolando la domanda globale per i prodotti “Made in China”. Questa mossa rende meno oneroso l’acquisto di beni cinesi per gli acquirenti stranieri, attenuando l’effetto dei dazi imposti.

L’Inflazione Contenuta: La Chiave di Volta

Un elemento cruciale che consente al PBoC di perseguire una politica monetaria così aggressiva è il livello relativamente basso dell’inflazione in Cina.

A differenza di molte economie occidentali che hanno affrontato pressioni inflazionistiche significative, la Cina ha mantenuto un controllo più saldo sui prezzi.

Ecco l’inflazione in Cina ad Aprile

Questo  permette alla banca centrale di tagliare i tassi senza il timore di surriscaldare eccessivamente l’economia o di innescare una spirale inflazionistica, che altrimenti limiterebbe la sua capacità di agire.

La bassa inflazione offre a Pechino la flessibilità necessaria per dare priorità alla crescita economica e alla stabilità finanziaria, anche a costo di una valuta più debole.

In sintesi, i recenti tagli dei tassi da parte del PBoC non sono solo una risposta a un’economia lenta, ma una chiara indicazione della volontà di Pechino di utilizzare la politica monetaria come strumento proattivo per sostenere la crescita e per affrontare le sfide poste dalle tensioni commerciali. Una cosa che in Europa facciamo molto timidamente.


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