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Cina: morale economico sopra le attese, crescita al 5% nel 2023 e perfino l’immobiliare…

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Dopo molto grigio un’infornata di dati positivi per la Cina. Il PMI manifatturiero ufficiale della NBS è salito inaspettatamente a 50,1 nel gennaio 2023 da 47,0 nel mese precedente, indicando la prima espansione del settore dal settembre dello scorso anno e battendo il consenso del mercato di 49,8, in un contesto di conclusione della politica dello zero-Covid. I nuovi ordini sono rimbalzati, registrando il primo aumento in 7 mesi (50,9 contro 43,9 di dicembre), mentre le vendite all’esportazione sono diminuite a un ritmo più contenuto (46,1 contro 44,2), mentre la produzione ha subito una contrazione minore (49,8 contro 44,6). Inoltre, l’attività di acquisto è cresciuta per la prima volta in 4 mesi, con il ritmo di aumento più elevato in 7 mesi (50,4 vs 44,9); mentre il calo dell’occupazione si è notevolmente attenuato (47,7 vs 44,8). Allo stesso tempo, i tempi di consegna si sono allungati nella misura minore in 4 mesi (47,6 vs 40,1). Sul fronte dei prezzi, i costi dei fattori produttivi sono aumentati per il quinto mese consecutivo e a un ritmo più sostenuto (52,2 vs 51,6), mentre il calo degli oneri di produzione si è protratto per il nono mese consecutivo e il calo è stato più marcato rispetto al mese precedente (48,7 vs 49,0). Infine, il sentiment è migliorato, raggiungendo un massimo di 10 mesi. Ecco il relativo grafico

Questa non è l’inca buona notizia per Pechino: il Fondo Monetario Internazionale ha aggiornato le previsioni per il prodotto interno lordo (PIL) della Cina per il 2023 al 5,2%, grazie alla piena riapertura del Paese, e si prevede che tale crescita avrà implicazioni significative in quanto l’economia globale più ampia dovrebbe rallentare a causa dell’inflazione e del continuo impatto della guerra in Ucraina.
Secondo il World Economic Outlook Update del FMI, pubblicato martedì, gli Stati Uniti e l’India dovrebbero registrare un rallentamento dei tassi di crescita economica su base annua rispettivamente all’1,4 e al 6,1%, rispetto ai tassi di crescita del 2 e del 6,8% dello scorso anno.
L’anno scorso la seconda economia mondiale è stata al di sotto delle aspettative, con una crescita di appena il 3%. Per la prima volta in oltre 40 anni, il PIL cinese non ha raggiunto la media globale, che per il 2022 era di circa il 3,4%, secondo il FMI.

Anche il settore immobiliare pare ripartire, o per lo meno limitare i danni. Il grande gruppo immobiliare Kasia ha annuciato che, finalmente, riprenderà la quotazione sul mercato azionario di Hong Kong, dopo essere riuscito a completare l’audit completo del proprio bilancio. Il titolo del gruppo è sospeso da oltre un anno proprio a causa della mancata certificazione del bilancio 2021. Alla fine il gruppo è riuscito a chiarire la propria posizione finanziaria e potrà riprendere la trattazione, anche se non è chiaro a quale livello.


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