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Cina: caos alla Foxconn con scontri fra polizia e lavoratori, il tutto per il Covid Zero

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Le politiche Covid Zero in Cina, con sofferenze estreme imposte al popolo quando scoperto positivo, stanno causando dei problemi altrimenti immaginabili e che mettono a rischio le attività economiche locali. La Foxconn, che produce la tecnologia della Apple su incarico degli USA in Cina, si è trovata a corto di lavoratori nel proprio giga impianto di Zengzhou, dove si producono gli iPhone. Una parte dei lavoratori è positiva al covid, una parte è fuggita perché temeva di essere messa in lockdown per il covid. Allora la Foxconn ha cercato di assumere circa 100 mila lavoratori, secondo l’esperta di Cina Jennifer Zeng, che però, temendo il lockdown, hanno chiesto conditio sine qua non, di restare separati dai lavoratori precedenti. Peccato che poi la società non abbia poi tenuto fede a queste promesse e ci sia stata quindi una vera e propria rivolta dei lavoratori

 

 

Ci sono stati scontri non solo con il servizio d’ordine interno, ma anche con loa polizia che è stata costretta a intervenire

 

 

La polizia ha utilizzato i gas lacrimogeni, ma i lavoratori hanno risposto usando gli estintori, e la lotta è proseguita

A questo punto i lavoratori han dato fuoco alle entrate e la polizia è intervenuta pesantemente con gli idranti

Le politiche Covid Zero stanno creando sempre più disagi e insoddisfazione nella popolazione, con anche altri segni di rivolta, eppure non c’è nessun tentativo serio di interrompere questa politica. Riuscirà la repressione senza causare una serie di diffusi malcontenti?


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