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Cina: 160 dirigenti arrestati nell’inchiesta contro la corruzione medica durante il Covid

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Quest’anno gli investigatori cinesi anticorruzione hanno arrestato più di 160 dirigenti ospedalieri, da quando Pechino prende di mira il redditizio settore medico, che ha ricevuto finanziamenti pubblici per miliardi di dollari USA sotto Covid-19.

Fonti e osservatori si aspettano che molte più teste cadano nel settore ospedaliero, che è stata una delle maggiori fonti di rimostranze pubbliche per i costi elevati e la corruzione dilagante.
I resoconti dei media statali affermano che più di 150 dirigenti e segretari ospedalieri sono stati identificati nella campagna mirata iniziata all’inizio di quest’anno, ma i conteggi del South China Morning Post suggeriscono che il totale potrebbe aver raggiunto 168 questa settimana.

È stato anche riferito il mese scorso che almeno due alti dirigenti di società farmaceutiche – il presidente del Winning Health Technology Group Zhou Wei e Fan Zhihe, presidente della Shanghai Serum Bio-Technology – erano sotto inchiesta per presunta corruzione.

La campagna anti-corruzione specifica del settore è iniziata pochi mesi dopo che la Cina è uscita dalla sua strategia triennale zero-Covid, ma ha intensificato la marcia con l’avvicinarsi della scadenza del 30 luglio in cui le persone si consegnavano in cambio di clemenza.

I dati rilasciati a marzo dalla National Health Commission hanno mostrato che le strutture sanitarie in tutto il paese hanno ricevuto più di 110 miliardi di yuan (15,2 miliardi di dollari) dal 2020.
Una fonte – che ha chiesto l’anonimato per la delicatezza della questione – ha affermato che la campagna per liberare il settore dalla corruzione sistemica continuerà nel 2024. Per cui c’è da attendersi  che, nei prossimi emsi, vi siano altri arresti, più in alto, soprattutto fra i dirigenti di ospedali e case farmaceutiche.

Un funzionario sanitario del Guangdong, che ha chiesto di non essere identificato perché non è autorizzato a parlare pubblicamente, ha affermato che le autorità avevano promesso clemenza per i capi e i funzionari dell’ospedale che si erano costituiti prima di agosto, per cui questa non è la continuazione di una campagna già iniziata.

Il 15 luglio, il ministero delle finanze ha emesso un avviso congiunto con la National Medical Insurance Administration ordinando controlli a campione dei fondi sanitari locali e una “indagine approfondita” su eventuali violazioni. Circa una settimana dopo, la Commissione sanitaria nazionale ha annunciato una “campagna di rettifica” della durata di un anno per il settore medico in una videoconferenza tenuta congiuntamente con i ministeri dell’istruzione e della pubblica sicurezza, nonché con l’Ufficio generale dei conti.

Un ulteriore slancio politico è stato dato alla campagna il 28 luglio, quando la principale agenzia anti-corruzione cinese, la Commissione centrale per l’ispezione disciplinare (CCDI) del partito, ha tenuto una videoconferenza invitando ispettori e supervisori a raddoppiare i loro sforzi. La campagna è parte della strategia di Xi Jinping per la Cina.

I governi locali cinesi hanno speso circa 50 miliardi di Euro nelle misure contro il Covid. Questa grande quantità di denaro ha aperto la strada a una marea di arricchimenti, non sempre onesti. Ora, anche sotto la pressione dell’opinione pubblica, bisogna andare a caccia almeni di una parte dei colpevoli. 


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