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Chiuso uno dei maggiori giacimenti petroliferi della Libia, a causa delle proteste delle popolazioni locali

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Una lettara della  Compagnia petrolifera nazionale libica ha confermato la chiusura di uno dei più importanti giacimenti petroliferi della Libia.

Secondo il quotidiano libico Al-Ahrar, mercoledì mattina alcuni manifestanti scontenti si sono recati nel giacimento affermando che il giacimento non sarebbe stato riaperto finché non fossero state soddisfatte le loro richieste e quelle dell’intera regione del Fezzan, nel sud della Libia.
In un colloquio con la TV libica Al-Ahrar, il portavoce Abu Bakr Abu Shreya del gruppo di protesta Fezzan Gathering Association ha chiesto servizi migliori e lo sviluppo della Libia meridionale.

Si teme che le proteste possano estendersi al vicino giacimento di El Feel da 60.000 bpd.

Il giacimento di Sharara, da 300.000 bpd, ha subito una breve interruzione per l’ultima volta nel luglio del 2023, quando sono scoppiate le proteste in seguito all’arresto di un funzionario che aveva cercato di diventare il capo della banca centrale libica.

Durante il periodo di relativa stabilità seguito alla tregua tra le parti rivali nel 2020, la produzione di greggio della Libia è salita a circa 1,2 milioni di barili al giorno e l’azienda petrolifera statale libica ha in programma di aumentare la produzione fino a 2 milioni di barili al giorno entro il 2030, secondo il Ministro del Petrolio e del Gas Mohamed Oun.

Purtroppo l’area di El Shararra , nel sud, è veramente remota e non sarà facile per le autorità libiche mantenere il controllo su questa zona senza una collaborazione attiva delle popolazioni locali. Siamo veramente molto lontani da Tripoli in mezzo a un’area desertica e desolata.


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  1. Pingback: La Libia riprende l'export di petrolio dal suo grande giacipmento di Sharara

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