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Che cos’è il protesto e quali conseguenze ha

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Cambiali non pagate e assegni non coperti possono portare il soggetto debitore all’iscrizione nel Registro Ufficiale del Protesto.

Le conseguenze di questo provvedimento amministrativo sono principalmente di carattere finanziario e creditizio. In particolare, il soggetto insolvente può subire pignoramenti e avere difficoltà a ottenere dei prestiti.

Anche l’apertura di un conto corrente può risultare più complessa, in quanto molte banche preferiscono non dare fiducia ai protestati. Per fortuna, facendo affidamento su istituti di credito specializzati nel settore, come www.contoprotestatiservice.it, le difficoltà diminuiscono notevolmente e anche chi si trova in questa particolare quanto spiacevole situazione può ottenere, entro pochi giorni, il conto di cui ha bisogno per ricominciare a gestire al meglio la propria vita, sia privata sia lavorativa.

Che cos’è il protesto

Il protesto è un atto pubblico ufficiale che viene emesso da un Ufficiale Giudiziario o da un notaio a seguito di segnalazione e relativo controllo positivo dell’illecito. Questi soggetti inviano un’ingiunzione di pagamento al debitore, il quale ha dieci giorni di tempo per effettuare il pagamento. Laddove il debito venisse saldato entro tale periodo di tempo, l’atto non avrebbe seguito; in caso contrario, verrebbe inviato alla Camera di Commercio e inserito nel Registro dei protestati, consultabile da chiunque.

In seguito al pagamento del debito, il soggetto protestato può richiedere la cancellazione del proprio nominativo dal registro suddetto. Se il pagamento avviene oltre il termine previsto dalla legge e pari a 60 giorni nel caso degli assegni e un anno per le cambiali, il soggetto, per ottenere la cancellazione, deve presentare un’istanza di riabilitazione all’organo competente.

La cancellazione può essere richiesta anche in caso di protesto illegittimo. Inoltre, trascorsi cinque anni, il nominativo viene eliminato automaticamente dal registro.

Protestato e cattivo pagatore: qual è la differenza

Diversamente dal protestato, il cattivo pagatore è un soggetto che ha ritardato il pagamento delle rate di un prestito. In questo caso, il nominativo viene inserito nel registro CRIF o altre banche dati apposite.

La cancellazione da questo registro viene effettuata automaticamente dopo un certo periodo di tempo, variabile a seconda del numero di rate che sono state pagate in ritardo.

Cosa succede a chi subisce un protesto

Il protesto non ha conseguenze penali. Il soggetto protestato che non salda il debito entro i tempi stabiliti può subire ilpignoramento dei beni di sua proprietà. In aggiunta a questo, in caso di emissione di un assegno scoperto, può ricevere una sanzione pecuniaria.

L’iscrizione nel Registro del Protesto causa difficoltà a livello finanziario, in quanto riduce l’affidabilità creditizia del soggetto, rendendo per lui più difficile ottenere prestiti.

Conto corrente e soggetti protestati

Non solo ottenere un nuovo finanziamento, ma anche aprire il conto corrente può risultare difficile per chi ha subito un protesto. Sebbene non vi siano divieti previsti dalla legge, le banche possono scegliere liberamente se accettare o rifiutare la richiesta di apertura da parte di un protestato. In genere, per non avere problemi e poter disporre di un conto corrente per ricevere l’accredito di stipendio o pensione, effettuare bonifici, domiciliare le utenze e via dicendo, è preferibile rivolgersi a istituti finanziari specializzati, in grado di offrire prodotti in linea con le esigenze e le caratteristiche del richiedente.


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