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Caso Epstein: le Isole Vergini fanno causa a JP Morgan per mancata vigilanza

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Le Isole Vergini americane hanno citato in giudizio la JPMorgan Chase per aver presumibilmente tratto benefici finanziari dall’operazione di traffico sessuale di pedofilia di Jeffrey Epstein e per non aver segnalato le sue attività bancarie sospette.

“Per oltre un decennio, JPMorgan ha chiaramente saputo di non rispettare le normative federali in merito ai conti legati a Epstein, come dimostra il suo impegno troppo scarso e tardivo dopo l’arresto di Epstein con l’accusa di traffico sessuale e poco dopo la sua morte, quando JPMorgan si è tardivamente conformata alle leggi federali”, ha dichiarato il procuratore generale delle Isole Vergini americane Denise George in una denuncia di giovedì riportata dalla CNN.

La nuova causa arriva meno di un mese dopo che il gestore del patrimonio di Epstein si è accordato con la procuratrice George per oltre 105 milioni di dollari di rimborsi, insieme a un accordo che prevede la liquidazione delle isole di Epstein e la cessazione delle operazioni commerciali nella regione.

“Il traffico di esseri umani era l’attività principale dei conti che Epstein teneva presso la JPMorgan”, si legge nel documento.

La causa sostiene che JPMorgan Chase non ha effettuato le dovute registrazioni normative che avrebbero potuto mettere in guardia il governo sul presunto giro di traffico sessuale di ragazze minorenni di Epstein attraverso le isole private di sua proprietà nelle Isole Vergini americane. In particolare, il governo sostiene che JPMorgan Chase avrebbe dovuto sottoporre Epstein a un controllo più attento come cliente dopo che si era dichiarato colpevole di adescamento di prostituzione con una minorenne in Florida nel 2008. -CNN

L’azione legale arriva dopo che due vittime anonime di Epstein hanno denunciato JPMorgan e Deutsche Bank in una causa civile in cui si sostiene che le banche hanno permesso e beneficiato finanziariamente dell’operazione di traffico sessuale di Epstein.

Secondo la causa civile, la JPMorgan è accusata di aver “fornito un trattamento speciale all’impresa di traffico sessuale, assicurandone così il funzionamento continuo e l’abuso e il traffico sessuale di giovani donne e ragazze”.

“Senza la partecipazione dell’istituto finanziario, lo schema di traffico sessuale di Epstein non sarebbe potuto esistere”, prosegue il documento.

Quindi più attori stanno accusando JP Morgan e altri intermediari bancari di essersi girati dall’altra parte circa l’origine dei denari gestiti da Epstein, in parte derivanti sia dalla sua attività di mediatore nella prostituzione minorile, in parte, si sospetta, da veri e propri ricatti ai danni di benestanti investitori. Del resto, senza la complicità del sistema finanziario, Epstein non avrebbe potuto fare quello che ha fatto.


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