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Cari occidentali, gli uteri che avete affittato dalle ukraine sono al sicuro. L’incredibile video

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In Ucraina, è permessa la pratica della maternità surrogata, o dell’utero in affitto, e non è nemmeno molto regolamentata. In molti allora si rivolgono a società ucraine per avere un bambino da una madre surrogata. Il contratto è delineato nei minimi dettagli. Una volta nato, il bambino viene portato via dalla madre naturale e dato alla coppia “committente”.

Il problema è che la pandemia del coronavirus impedisce di viaggiare, e per questo gli aspiranti genitori non sono potuti andare a prendere i bambini.  Ci sono decine di culle allineate in un hotel di Kiev, l’Hotel Venezia diventato una sorta di nursery, e con loro baby sitter e puericultrici che accudiscono i neonati. In un video inquietante messo online nel 2020 dalla multinazionale BioTexCom, Center for Human Reproduction, una voce fuori campo rassicurava: “Cari genitori, se ora non potete attraversare il confine e venire in Ucraina per prendere il vostro bambino, non disperate. Alcuni Stati sono già andati incontro ai propri cittadini e hanno avviato il processo”. Il video mette in luce la realtà allucinante della maternità surrogata. I bambini sono trattati come merci e in questo momento sono abbandonati a loro stessi, mentre la madre naturale non ha più possibilità di contatto con loro.

Si stima che circa 2.000-2.500 bambini nascano ogni anno attraverso la maternità surrogata in Ucraina, e almeno 1.500 coppie che vivono in Stati Uniti, Regno Unito, Irlanda, Australia e Francia hanno embrioni conservati in cliniche ucraine.

Con l’invasione russa dell’Ukraina, la situazione della “fabbrica dei bambini” si è ulteriormente aggravata. Quindi l’efficiente azienda si è premurata di mettere online un altro video, qualche giorno prima dell’invasione, dove mostra il rifugio in cui verranno messi al riparo i bimbi acquistati. Che non si dica che è stato un pessimo investimento.

Eccolo:

“Cari amici, la clinica Biotexcom è pronta a proteggere le madri surrogate, i nostri pazienti e i loro neonati anche in caso di aggressione da parte della Russia. Il rifugio può ospitare 200 persone con tutti i comfort, ecco tutto ciò che è necessario per un soggiorno confortevole: coperte, vestiti per i neonati, perché tutti abbiano il comfort necessario”, “Cibo caldo, tutto quello che vuoi”. “Non possiamo fornirvi un servizio vip nel bunker, una cucina da chef e letti morbidi, ma possiamo garantirvi la sicurezza in qualsiasi situazione”.

“Vi chiediamo di mantenere la calma e stare sicuri che Biotexcom è pronta a garantire la vostra sicurezza”. Il vostro pacco è in buone mani, insomma.

I vescovi latini e greco cattolici ucraini si oppongono da tempo a questo fiorente commercio, e hanno sottolineato che la pratica della maternità surrogata, in qualità, scopo e mezzi, è “inaccettabile”, come è inaccettabile anche la maternità surrogata cosiddetta altruistica, perché “se anche l’intenzione della madre surrogata è buona, i mezzi e l’oggetto stesso sono cattivi”.

Ancora più duro è il giudizio morale sulle basi commerciali della maternità surrogata, perché “aggiungo il male morale di comprare e vendere funzioni del corpo della persona del neonato”.

In occasione dell’8 marzo, con le immagini che scorrono sullo schermo di donne in fuga con in braccio i propri bambini, e alla luce di come tante di loro siano costrette ad affittare il proprio utero (10 mila euro a parto) per poter mantenere i loro figli legittimi, ci preme sottolineare come l’Ukraina non sia davvero un paese per donne. A loro vanno comunque i nostri ridicoli auguri occidentali.

 


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