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Analisi e studi

BYD: perché è saltato il suo accordo con la giapponese Hino a causa del cromo esavalente

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BYD è la maggiore casa automobilistica cinese. Un colosso che esporta anche in Europa, anche se sul nostro mercato il successo non è ampio come in Cina. Però anche questo marchio indubbiamente in crescita ha degli scheletri, molto recenti, nell’armadio.

Hino, un ramo del gruppo Toyota, e BYD si erano accordati per la fornitura di piccoli bus elettrici, Poncho Z EV, a Hino Motors,  che li avrebbe rifiniti e avrebbe posto il suo marchio per la vendita in Giappone.

Questo accordo molto interessante è stato annullato dopo che è stato rivelato che l’autobus è stato costruito utilizzando una sostanza chimica tossica vietata dalle linee guida dell’industria giapponese, ma che BYD non si è curata di non utilizzare. 

I veicoli dovevano essere forniti da BYD a Hino in base a un contratto di produttore di apparecchiature originali (originariamente il lancio del veicolo era previsto nella primavera del 2022, secondo una comunicazione alla stampa di Hino).

Il problema è che secondo quanto si è saputo , contiene cromo esavalente, considerato tossico e cancerogeno nocivo. Sebbene non ci siano leggi che vietino l’uso della sostanza in Giappone, è in un elenco di sostanze volontariamente bandite dalla Japan Automobile Manufacturers e in Giappone le norme di autotutela hanno più peso di quelle di legge. 

Hino ha cercato di raggiungere un nuovo accordo che prevedesse l’esclusione del cromo esavalente, ma questo non è stato possibile e la società Giapponese ha quindi cancellato il contratto e la commercializzazione del mezzo.

“Gli autobus EV per il mercato giapponese soddisfano tutte le leggi e gli standard richiesti”, ha dichiarato a Nikkei l’unità giapponese di BYD. Alla domanda sull’uso del cromo esavalente, la società ha rifiutato di commentare, affermano i media. Hino ha rifiutato di commentare la notizia.

Altri importatori meno ligi rispetto a Hino, in un ambiente diverso dal giappone, non si sarebbero fatti molto scrupoli e avrebbero tranquillamente importato i mezzi con il cromo esavalente. Il fatto che BYD si sia rifiutata di eliminarlo dalla produzione, mentre in Giappone questi mezzi sono prodotti senzza il suo uso, indica anche che l’industria cinese non è ancora ai vertici qualitativi mondiali.

 

 


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