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BPVI: A VICENZA NEGATA LA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE AI SOCI TRUFFATI CONTRO BANCA INTESA

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Cari Amici,

Il giudice per le indagini preliminari di Vicenza ha respinto la costituzione di parte civile degli innumerevoli convenuti danneggiati dalla liquidazione della Banca Popolare di Vicenza nei confronti di Banca Intesa che, oggettivamente, si è arricchita dalla liquidazione imposta con il decreto del 24/giugno 2017.

Ricordiamo che Banca Intesa ha ricevuto, con quel decreto tutto l’attivo ed il passivo “Di qualità” delle banche popolari venete liquidate, quini  1,285 miliardi per le spese di fusione, e 4,2 miliardi come “Ricostituzione del capitale”, tutti soldi che lo Stato ha semplicemente anticipato e che saranno ripagate nel corso della liquidazione coatta amministrativa in corso. LO stesso decreto ha impedito ai truffati, anche con sentenza in giudicato, di rifarsi sui beni della banca.

Appare indubbio che la cessione dei beni a Banca Intesa abbia costituito un “Danno ingiusto” per gli azionisti depauperati che, altrimenti, avrebbero potuto rifarsi , anche parzialmente , sui beni delle banche liquidate. A questi cittadini si serie B il tribunale di Vicenza :

  • nega la possibilità di un ricorso in sede civile contro la banca, anche quella in liquidazione;
  • nega la possibilità di rifarsi nei confronti di Banca Intesa, che si è arricchita da tutta la vicenda (si prevedono extra utili annui per 250-300 milioni dalle banche inglobate).

La vicenda è ancora più curiosa, o irritante, per il fatto che recentemente il Tribunale di Roma ha preso una decisione diametralmente opposta,  nella quale i danneggiati sono stati autorizzati a costituirsi parte civile da parte del GUP.

Comunque le elezioni si avvicinano, e così un nuovo governo ed una nuova legislatura, speriamo che finalmente


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