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BlockRock: non ci sarà transizione energetica senza avanzamenti tecnologici. Ed ora?

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Non ci sarà transizione energetica a meno che non troviamo nuove tecnologie che riducano il costo delle energie rinnovabili, ha dichiarato venerdì il CEO di BlackRock Larry Fink a Dani Burger di Bloomberg al forum Global Diague di Berlino.
“Non avremo una transizione se non troviamo tecnologie per ridurre il costo competitivo delle energie rinnovabili. Non possiamo farlo”. Ha detto Fink, aggiungendo che BlackRock ha condotto un sondaggio da cui è emerso che il 57% dei suoi investitori globali prevede di investire più denaro nelle tecnologie di decarbonizzazione.
“Abbiamo visto cosa è successo con i prezzi elevati dell’energia in soli due anni in Germania e in Europa. Non puoi avere una transizione. Fink sostiene che quando i prezzi dell’energia salgono, i paesi emergenti utilizzano più carbone, perché “la vita è più importante del futuro”.

Questo è un grosso cambiamento per BlackRock e Fink che, fino a ieri, erano i grandi sostenitori dell’ESG, della lotta al Carbonio, quando oggi hanno deciso che non bisogna più utilizzare più neppure il termine ESG.

“Dobbiamo reimmaginare la finanza”, ha detto Fink, in modo che la finanza possa trovare modi per portare miliardi e persino trilioni alle nazioni emergenti per aiutarle a decarbonizzare.

Sul punto che l’insicurezza energetica può essere impossibile da gestire per i paesi emergenti, altre società finanziarie sembrano essere d’accordo. Alla fine del 2022, durante la crisi energetica europea, i problemi di sicurezza energetica dell’Europa hanno portato quasi alla povertà energetica nei paesi emergenti, ha affermato l’analista energetico del Credit Suisse Saul Kavonic. Mentre i paesi europei e altri potrebbero essere in grado di pagare un premio per l’energia, i paesi emergenti non possono, e alcuni scelgono già i blackout su base abbastanza regolare perché non possono permettersi nemmeno i prezzi attuali dell’energia. E se possono permettersi una qualche forma di energia, sarà quella a più basso costo, come il carbone, nonostante le ambizioni ecologiche che potrebbero avere.

Larry Fink controlla asset finanziari da 10 mila miliardi di dollari per BlackRock, il più grande gestore patrimoniale del mondo. BlackRock è stata ridicolizzata da alcuni alla fine dello scorso anno per aver invitato le aziende a investire attraverso una lente ambientale, sociale e di governance, ma alla fine questi investimenti si sono rivelati spesso di scarsa qualità e bassi ritorni.

Le ricadute di queste parole sono pesantissime: tutti questi soldi investiti sino ad adesso nella transizione, dall’eolico alle auto elettriche, rischiano di essere gettati via perchè spesi in una tecnologia troppo immatura per essere realmente sostenibile. Sono quindi stati spesi decine di miliardi il cui ritorno rischia di essere nullo, o negativo. Dal punto di vista finanziario questo sarà un disastro epocale e Fink ne è ben cosciente, ma anche lui ha una grande fetta di responsabilità-

 


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