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BERLUSCONI PERFEZIONA IL PROPRIO SUICIDIO POLITICO: ritirato Bertolaso si appoggia Marchini. A quando la riunione con Verdini?

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Oggi Berlusconi ha perfezionato una decisione che era nell’aria ormai da diversi giorni : ha fatto ritirare il proprio candidato perdente , Bertolaso, per appoggiare un  altro candidato, Marchini, un “Indipendente” che , in precedenza, aveva addirittura chiesto di concorrere alle primarie del PD e la cui conversione al  lato moderato è per lo meno recente e sospetta.

Una decisione del genere, in presenza di ben due candidati del centrodestra “Tradizionale”, Giorgia Meloni, appoggiata dal Fratelli di’Italia e da Lega Nord, e Francesco Storace , della Destra , appare come la fine di una formula che, nel bene o nel male, ha condizionato la storia italiana dal 1994 e guidare Forza Italia verso l’ampio abbraccio del “Partito della nazione” partorito da Renzi e Verdini: infatti non si tratta solo di una scelta di  pancia o di opportunismo, ma uno schiaffo in faccia verso i suoi precedenti alleati: Marchini è indigeribile alla Meloni per questioni di rivalità locale sulla piazza romana, mentre per Salvini è impossibile appoggiare un politico che ha ampiamente intrallazzato con i precedenti vertici della BpVi e che ha partecipato al suo saccheggio avendo attualmente ben 70 milioni di crediti in sofferenza su quell’istituto di credito, come noi abbiamo in passato ampiamente illustrato. Per quanto Salvini possa essere poco interessato alle elezioni nella capitale, data la sua debolezza locale, non può assolutamente appoggiare un nome così discusso nelle sue aree elettorali.

La carriera politica di Berlusconi iniziò con l’appoggio ufficiale ad un candidato della destra, Fini, alle elezioni a sindaco di Roma. Ora il leader televisivo chiude la sua carriera con una mossa opposta, rompendo con la parte politica che lo ha sempre appoggiato. Dalla rivoluzione liberale degli inizi, che fu il suo sogno iniziale, si sta muovendo verso una finale convivenza con Renzi e con il suo nuovo pupillo Verdini. Del resto il dinamico duo che controlla il parlamento da un lato lo stringe per la collottola, con le concessioni televisive e la futura legge sui diritti televisivi del calcio, mentre dall’altro gli consente di togliersi qualche soddisfazione verso la magistratura che ha sempre osteggiato il suo governo.

Questa mossa di Berlusconi chiarisce, una volta per tutti , la posizione del leader al tramonto verso il PD Renziano. Siamo pronti a scommettere che al secondo turno sarà pronto ad appoggiare Giachetti contro la Raggi o la Meloni. Inoltre si mette la parola “FINE” al mito della “Rivoluzione Liberale”, mai realizzato ed in soffitta da un decennio: di liberale Berlusconi ha sempre avuto pochetto, era più favorevole al ceto medio e, al limite, ad una oligarchia illuminata, ma questa scelta lo pone definitivamente sul carro di quella ricca cricca di mezzi industriali protetti , redditieri di stato e svenditori pubblici che sta conducendo l’Italia alla tomba.

Comunque meglio così: sic transit gloria mundi.

 

 

 


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