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Bank Run in Cina: il governo interviene con la carota e il bastone. La crisi non è finita ancora

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Il governo comunista cinese sta affrontando la crisi delle banche rurali, che hanno escluso i clienti  dai conti correnti letteralmente rubando loro i soldi, mescolando carota, di piccoli rimborsi, e bastone, di una repressione fatta di angherie, violenze e soprusi.

Iniziamo con la carota.  Dopo che i depositanti di Henan Rural Banks si sono recati a Zhengzhou questa domenica scorsa,  per difendere collettivamente i loro diritti, lunedì sera, l’Henan Banking and Insurance Regulatory Bureau e l’Henan Provincial Local Financial Supervision Bureau hanno emesso un annuncio congiunto, affermando che avrebbero anticipato 50.000 RMB (circa 7500 euro) ai clienti delle banche chiuse e in dissesto. Si tratta di una cifra per singola persona e per singolo istituto. Quindi se un risparmiatore aveva più conti in più banche, o nella famiglia più persone avevano un conto, tutti riceveranno questa cifra. Inoltre l’ente di supervisione ha cancellato l’autorizzazione ai presidenti delle banche coinvolte nei crack ad operare economicamente e finanziariamente. Si tratta di una transazione extra giudiziale e che non tiene conto dei saldi sui conti, per cui potrà successivamente essere corretta, e questo viene a dare un’idea dell’enorme confusione che sussiste nel sistema bancario cinese, dove anche la contabilità dei singoli conti è confusa e non si sa quanto possieda un depositante.

Però c’è anche il bastone nell’azione del governo di Pechino. I depositanti hanno dichiarato di continuare a subire vessazioni e restrizioni, soprattutto dopo che domenica una protesta di circa 1.000 persone è stata violentemente repressa da uomini non identificati in camicia bianca.
Le vittime di uno dei peggiori scandali finanziari cinesi sono state attaccate da uomini non identificati vestiti di bianco durante una protesta
“Ci ha chiesto di esprimere le nostre preoccupazioni in modo legale e logico, di non riunirci e di non trasformarci in una rivolta”, ha detto un risparmiatore presente, affermando poi di essere stato anche convocato dalla polizia una volta rientrato a casa. Praticamente autorità pubbliche e private cooperano nella repressione, e si sono ancora verificati numerosi casi di codici sanitari diventati improvvisamente rossi, senza nessun  test, per chi si recava alle manifestazioni. Una repressione dura e che, soprattutto, non ha volto.


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