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Arrestato il capo dei servizi segreti danesi: l’accusa è rivelazione di informazioni rilevanti a potenza straniera

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Il capo dell’agenzia di intelligence estera danese, Lars Findsen, è stato arrestato il mese scorso per  una fuga di informazioni “altamente riservate”, ma la notizia è stata resa nota solo oggi.

Findsen, il capo del Servizio di intelligence della difesa danese (DDIS), è stato accusato di aver divulgato informazioni top secret che potrebbero danneggiare la sicurezza della nazione o le relazioni con le potenze straniere. L’arresto è avvenuto il 9 dicembre, ma questo è rimasto nascosto fino a lunedì, quando il tribunale della città di Copenaghen ha alzato il sipario sul caso poco noto. Le autorità stanno ancora trattando l’indagine con la massima segretezza e pochissimi dettagli sono stati resi pubblici.

Il giorno dell’arresto, il Servizio di sicurezza e intelligence danese (PET) ha emesso un breve comunicato stampa in cui afferma che quattro “membri attuali ed ex” sia del DDIS che del PET sono stati arrestati e sono state effettuate perquisizioni di vari indirizzi. Ora si è venuto a sapere che l’arresto colpiva proprio i vertici dell’organizzazione.

L’acccusa , pesantissima è stata di “ Diffusione d’informazioni altamente riservate da PET e DDIS”, afferma la dichiarazione, aggiungendo che gli arresti erano il risultato di un’indagine di lunga data sulle fughe di notizie condotte da entrambi i servizi di intelligence. La condanna che rischia il dirigente è fino a 12 anni di prigione.  Si sa solo che uno degli arrestati di quel giorno è stato poi invece liberato dopo soli otto giorni. L’accusa può comportare una condanna sino a 12 anni. Le autorità suoi sono rifiutate di rivelare a favore di chi sia siano state diffuse le notizie e, vista la storia passata dei servizi segreti danesi, potrebbe trattarsi sia degli USA, che spiano da tempo i paesi occidentali, sia la Russia. Nel qual caso i danni sarebbero enormi e imbarazzanti.

La fuga di informazioni dai servizi di intelligence può comportare fino a 12 anni di carcere, hanno affermato i media. Non è ancora chiaro se i dati segreti siano trapelati a una potenza straniera, ai media o a qualcun altro.

 


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