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Energia

Aramco lascia il petrolio ed investe sul gas naturale per aumentarne la produzione del 60%

La società saudita Aramco dopo aver cancellato l’espansione nel settore petrolifero investe in due nuovi giacimenti di gas per incrementare la sua produzione in LNG, un prodotto la cui domanda è prevista in crescita

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Nave cisterna per GNL
Nave cisterna per GNL

Dopo aver cancellato i piani di espansione della capacità petrolifera all’inizio di quest’anno, il gigante petrolifero statale saudita Aramco è ora pronto ad aumentare la produzione di gas naturale del 60% entro il 2030, come riporta Reuters, citando un dirigente di Aramco a margine della conferenza sull’energia CERAWeek di Houston.

Nel terzo trimestre dello scorso anno, l’Arabia Saudita ha effettuato due importanti scoperte di gas naturale in due campi nel Quartiere Vuoto, oltre alla scoperta di cinque giacimenti in campi già scoperti.
Nel giacimento di Al-Hiran, il gas è fluito ad una velocità di 900 mila metri cubi al giorno a cui si aggiunge il giacimento di  Al-Mahakik, molto più piccolo.

La domanda di gas è vista aumentare in modo significativo nel contesto di una transizione energetica globale, che ha spinto l’Arabia Saudita a muoversi più rapidamente per aprire lo sviluppo di giacimenti di gas naturale non convenzionale. Si prevede che la domanda di GNL crescerà del 50% entro il 2030.

Il crescente interesse dei sauditi per il gas naturale ha portato anche alla prima acquisizione del Regno nel settore del GNL all’inizio di quest’anno.

All’inizio di questo mese, la Reuters ha citato fonti senza nome, affermando che Aramco e Abu Dhabi National Oil Company (ADNOC) sono in trattative per investire nel GNL americano, al fine di competere con il Qatar, che a gennaio ha perso il primato di maggiore esportatore di GNL al mondo a favore degli Stati Uniti. Secondo quanto riferito, Aramco è in trattative per il progetto Port Arthur LNG Fase 2 di Sempra Infrastructure in Texas. La Fase 1 sta già producendo, mentre la Fase 2 è stata proposta per l’espansione.

Non solo, ma a febbraio si era diffusa la notizia che la società saudita stava valutando di emettere un nuovo titolo obbligazionario per finanziare in modo conveniente, e probabilmente secondo la finanza islamica, queste espansioni.

La ricerca saudita di espandere la sua capacità di produzione di gas naturale, insieme al suo crescente interesse per le opzioni globali di GNL, arriva mentre l’Amministrazione Biden continua con la pausa nelle approvazioni di nuovi progetti di GNL, imposta a gennaio, e aggiunge incertezza al finanziamento di nuovi progetti per gli operatori americani del GNL.


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