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Anche negli USA le case automobilistiche ingranano la retromarcia sulle auto elettriche

I costruttori USA di auto non vogliono altre spinte per l’adozione delle auto elettriche: non c’è mercato e la concorrenza cinese è pericolosa

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Auto elettrica in ricarica
Auto elettrica in ricarica

Le case automobilistiche degli Stati Uniti sono state desiderose di contribuire a far progredire l’agenda dei veicoli elettrici nell’ultimo decennio o giù di lì. Ford, GM e tutte le major europee e giapponesi hanno investito miliardi in una nuova gamma di veicoli completamente elettrici in previsione di un’adozione di massa. Ora, però, stanno tirando il freno, se non addirittura ingranano la retromarcia.

Nel luglio dello scorso anno, l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente ha proposto nuovi standard di efficienza del carburante più severi, volti a incoraggiare una maggiore adozione dei veicoli elettrici. La proposta prevedeva l’innalzamento dei requisiti di efficienza del carburante da 49 miglia per gallone a 58 miglia per gallone, cioè dai 20,5 km/l ai 24,6 Km/l su una base media della flotta. La scadenza per raggiungere il nuovo obiettivo era fissata al 2032.
All’epoca, l’industria automobilistica non aveva molto da dire. Poi, quando le implicazioni del nuovo regolamento cominciarono a farsi sentire, scrissero una lettera all’amministrazione lamentando il rischio di multe miliardarie se non avessero raggiunto gli obiettivi proposti dall’EPA.

Secondo l’ente regolatore, la revisione avrebbe incoraggiato le case automobilistiche a produrre auto ICE più efficienti dal punto di vista dei consumi, invece di usare le loro auto EV come licenza per continuare a produrre auto ICE ad alte emissioni. In realtà le cose non sono andate così e  non stanno andando come desiderato. Il problema è, essenzialmente, nel fatto che alzare la media tramite l’introduzione di auto elettriche non sta risultando economicamente interessante e aumentare l’efficienza ha un limite.

Come disse l’EPA all’epoca, “Incoraggiare l’adozione di veicoli elettrici può ridurre il consumo di petrolio, ma dare troppo credito a questa adozione può portare a un aumento dell’uso netto di petrolio perché consente un risparmio di carburante inferiore tra i veicoli convenzionali, che rappresentano di gran lunga la maggioranza dei veicoli venduti”.

Il dibattito si è placato verso la fine dell’anno, ma è tornato alla ribalta all’inizio di quest’anno, quando le case automobilistiche hanno iniziato a presentare i risultati del 2023 e hanno rivelato che le loro iniziative nel campo dei veicoli elettrici sono state sempre in perdita. Questa rivelazione arriva in mezzo alle notizie sulle vendite record di veicoli elettrici negli Stati Uniti lo scorso anno e alle previsioni ottimistiche per un anno ancora più forte nel 2024.

L’anno scorso, le grandi società di Detroit hanno avvertito che, con le nuove norme, avrebbero potuto subire multe per oltre 10 miliardi di dollari se non dovessero rispettare i nuovi e più severi standard di efficienza del carburante. Avevano anche detto che i costi di adeguamento sarebbero aumentati da circa 550 dollari per veicolo a oltre 2.100 dollari se i nuovi requisiti fossero stati approvati. Ora l’azienda ha dichiarato, anche se indirettamente, di non essere in grado di incrementare le vendite di veicoli elettrici alla velocità richiesta dal governo federale.

L’anno scorso le vendite di veicoli elettrici hanno rappresentato l’8% del totale. Lo scopo del nuovo standard di efficienza del carburante è quello di imporre un aumento delle vendite tale da far sì che entro il 2032 i veicoli elettrici rappresentino il 67% delle vendite totali di automobili. Le aziende produttrici di veicoli elettrici affermano che questo è praticamente impossibile.

Infatti, nonostante i generosi sussidi che il governo federale e i governi statali hanno stanziato per i veicoli elettrici, gli svantaggi insiti nell’attuale tecnologia dei veicoli elettrici li rendono difficili da vendere e i sussidi non ci saranno per sempre. Quindi pensare di vendere veicoli elettrici con l’attuale tecnolgia oltre i limiti attuali si sta rivelando un sogno.

L’anno scorso le vendite di veicoli elettrici hanno raggiunto un record, ma verso la fine dell’anno la domanda ha iniziato a calare, scatenando una guerra dei prezzi tra le case automobilistiche. Questa guerra, tuttavia, non è riuscita a provocare una forte ripresa della crescita delle vendite, almeno per il momento. Problemi come l’insufficienza delle infrastrutture di ricarica e delle assicurazioni continuano ad affliggere il settore. E i cinesi stanno arrivando.

Le case automobilistiche europee hanno lanciato l’allarme alla fine dello scorso anno, lamentando il fatto che, a meno che i governi non facciano qualcosa per proteggerle, i veicoli elettrici cinesi a basso costo potrebbero distruggerle. Ma i veicoli elettrici cinesi a basso costo stanno arrivando anche in Nord America, come suggerisce un articolo del Wall Street Journal secondo cui la BYD, azienda leader nel settore dei veicoli elettrici, starebbe valutando la costruzione di una fabbrica in Messico e questo spiazzerebbe qualsiasi dazio che il governo USA potrebbe porre per difendere la propria industria nazionale, perché l’accordo commerciale nord americano impeedisce la creazione di dazi a cavallo del Rio Grande.

Quindi, non solo le case automobilistiche statunitensi e internazionali sono costrette ad accelerare il passaggio a una gamma di veicoli completamente elettrici – un passaggio molto costoso – ma ora devono affrontare la concorrenza di veicoli elettrici cinesi molto più economici.

L’infrastruttura di ricarica deve espandersi molto velocemente per stimolare la domanda di veicoli elettrici, ma non ci sono abbastanza capitali privati disposti a rischiare, dato che chi rischia dovrebbe aspettare un bel po’ per vedere dei ritorni economici. Poi ci sono dei grossi problemi di manutezione dei punti installati e anche di compatibilità delle varie reti, con molteplici standard e applicazioni di ricarica utilizate negli USA. La standardizzazione è un fattore necessario per l’introduzione di un’innovazione così dirompende come l’auto EV, ma sembra che il settore industriale non sia ancora pronto.

Le auto stesse devono diventare più economiche anche senza il pagamento di sovvenzioni. Varie case hanno promesso auto a prezzi economici, ma per ora non ci sono ancora riuscite. Probabilmente mancano le tecnologie mature per poter produrre auto EV a prezzi interessanti, o mancano le economie di scala per poter ottenere i prezzi promessi.

Quindi le grandi società automobilistiche americane stanno spingendo perché tutta la legislazione proposta che vorrebbe condurre verso le auto EV  venga bloccata e non prosegua. Ed essendo l’anno elettorale potrebbero anche riuscircci.


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