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ACHTUNG; Basta giocare JA! Le Lunari raccomandazioni di Bruxelles all’Italia

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Questa volta non vi facciamo degli estratti, ma pubblichiamo complete le “Raccomandazioni” del Consiglio per il bilancio dell’Italia. Evidenzieremo in grassetto  i passaggi essenziali e li commenteremo in corsivo. Lo so è una lettura lunga e noiosa, ma prendetelo come un momento didattico: dovete capire il grado di superficialità e di noncuranza degli effetti delle politiche economiche che imbeve il tessuto politico della burocrazia europea. Fate un piccolo sacrificio.

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche 1 , in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull’attivazione della clausola di salvaguardia generale 2 del patto di stabilità e crescita 3 . Nella comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID‑19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio necessaria per far fronte alla crisi e ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all’obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella strategia annuale per la crescita sostenibile, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021 4 .

(2)Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha raccomandato all’Italia 5 di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia e sostenere l’economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato all’Italia, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando nel contempo gli investimenti.

(3)Nella sua raccomandazione sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate 6 . Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l’impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Si dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l’adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio dell’Italia era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio adottate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico sosteneva l’attività economica in un contesto di notevole incertezza. Alcune misure tuttavia non sembravano temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(5)Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza 7 è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo fornirà sostegno finanziario per l’attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall’UE. Contribuirà alla ripresa economica, all’attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza delle economie e la crescita potenziale. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, consolidandone la stabilità e rafforzando contestualmente la crescita e la creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri 8 . In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l’orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell’attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Esse dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l’UE, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell’impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l’eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine. Prudenza non è quella del buon padre di famiglia, ma quella di un papà che preferisce affamare i figli pur di non spendere un centesimo. Se comprendete questo passaggio dialettico, allora avrete compreso tutto gli scritto.

(7)La comunicazione del 3 marzo 2021 ha inoltre annunciato che, secondo la Commissione, la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell’economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell’UE o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese9. Quindi fine della flessibilità e ritorno sia delle clausole di Masstrcht sia del Two Pack e del Six Pack, con il loro carico IMPOSSIBILE di avanzo primario (leggi più tasse) per ridurre il debito, con austerità e punizione economica

(8)Il 30 aprile 2021 l’Italia ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l’articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche dell’Italia è stato pari al 9,5 % del PIL e il debito pubblico è salito al 155,8 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari all’8,0 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio a sostegno dell’economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. L’Italia ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 24,8 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio).

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, TFUE. La relazione esamina la situazione di bilancio dell’Italia, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato e il debito delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato, senza ridursi con un ritmo adeguato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto al pari del criterio del debito.

(10)Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio delle autorità è realistico per il 2021 e il 2022. Il programma di stabilità 2021 prevede una crescita del PIL reale del 4,5 % nel 2021 e del 4,8 % nel 2022. A titolo di confronto, le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano una crescita del PIL reale moderatamente inferiore, pari al 4,2 % nel 2021 e al 4,4 % nel 2022, principalmente a causa del minore utilizzo previsto delle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza nel 2021 e nel 2022, sulla base delle indicazioni più recenti fornite nel piano nazionale per la ripresa e la resilienza.

(11)Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 9,5 % del PIL nel 2020 all’11,8 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL al 159,8 % nel 2021. Secondo il programma, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al 10,4 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio a sostegno dell’economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Insomma Draghi almeno ci prova a fare un po’ di spesa e di investimento per rilanciare l’Italia. Mal gliene colga.

(12)In risposta alla pandemia di COVID‑19 e nel quadro della recessione economica da essa derivante, l’Italia ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l’aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Esse dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. (cioè più tasse per pagare gli eventuali miglioramenti al sistema sanitario, se no potete pure morire) Le misure adottate dall’Italia nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Alcune misure discrezionali adottate dal governo nel 2020 e nel 2021 non sembrano temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Al di là dell’orizzonte delle previsioni della Commissione, l’impatto rimanente di tali misure non temporanee, consistenti principalmente nella riduzione dei contributi previdenziali nelle regioni più povere, nella proroga del credito d’imposta sui redditi da lavoro e nell’introduzione di un assegno familiare, è stimato preliminarmente a circa l’1 % del PIL nel 2023. Tali misure non temporanee comprendono anche investimenti pari a ⅓ % circa del PIL, che presumibilmente sosterranno la crescita potenziale a medio termine e quindi la sostenibilità.

(13)Il programma di stabilità 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,6 % del PIL nel 2021, allo 0,9 % nel 2022, all’1,4 % nel 2023, allo 0,5 % nel 2024 e allo 0,2 % nel 2025 Notate che il RRF  in realtà intervenga per cifre da prefisso telefonico e questo dovrebbe salvare l’Italia

. . Il programma ipotizza anche investimenti e riforme finanziati da prestiti del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,3 % del PIL nel 2020, allo 0,8 % del PIL nel 2021, allo 0,9 % del PIL nel 2022, allo 0,7 % del PIL nel 2023, all’1,3 % del PIL nel 2024, all’1,2 % del PIL nel 2025 e all’1,0 % del PIL nel 2026. Le previsioni di primavera della Commissione non includono pienamente le predette sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio, in linea con le indicazioni più recenti fornite nel piano nazionale per la ripresa e la resilienza, che è stato completato dopo il programma di stabilità. Le previsioni della Commissione ipotizzano invece che gli investimenti e le riforme finanziati dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza ammonteranno allo 0,3 % del PIL nel 2021 e allo 0,7 % del PIL nel 2022.

(14)Gli indicatori dell’aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. Anche se è una misura insensata, a-scientifica ed a-economica, non riescono a liberarsi del PIL potenziale e ddi tutta la banda di NAIRU etc. Non ci riescono , è più forte di loro. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all’evoluzione della pandemia, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell’attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell’UE (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all’economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato 10 e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l’orientamento della politica di bilancio.

In primo luogo, analogamente all’approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza, ossia quelle connesse alla crisi che sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento e che saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell’economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità.

In secondo luogo, per valutare l’orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell’UE (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente.

In tal modo la misura dell’orientamento della politica di bilancio è data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell’UE.

Oltre all’orientamento generale della politica di bilancio, l’analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all’evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(15)Nel programma di stabilità 2021 l’Italia pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 5,9 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021 e del minore sostegno derivante dagli stabilizzatori automatici. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca al 156,3 % nel 2022. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. quindi, dato che cessano le misure temporanee è previsto che cessi anche il covid, senza terza ondata etc…

Sulla base delle previsioni della Commissione, l’orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l’impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell’UE, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a -2,2 % del PIL 11 . Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell’UE crescerà di 0,4 punti percentuali di PIL, a fronte di un contributo espansivo di 0,3 punti percentuali di PIL derivante dagli investimenti finanziati a livello nazionale 12 . Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 1,3 punti percentuali di PIL. Quindi come volevasi dimostare, se le spese correnti spingono il PIL per lo 1,3%, nel 2022, lo RRF solo per lo 0,4 e gli investimenti nazionali lo 0,3%. Alla fine minuzie, pinzillacchere direbbe Totò.

(16)La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorarne la composizione possono sostenere la crescita potenziale, creare un utile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID‑19 ha accresciuto l’importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, al servizio degli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali. LE RIFORMEEEE CI SALVERANNO LE RIFORMEE

(17)Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 4,3 % nel 2023 al 3,4 % del PIL nel 2024. Il disavanzo delle amministrazioni pubbliche non ritornerà pertanto al di sotto del 3 % del PIL nel periodo di riferimento del programma. Achtung, fine dei giochi

Sulla base del programma, l’orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l’impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell’UE, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media allo 0,4 % del PIL nel 2023 e nel 2024 13 . Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell’UE diminuirà di 0,4 punti percentuali di PIL, a fronte di un contributo espansivo di 0,2 punti percentuali di PIL derivante dagli investimenti finanziati a livello nazionale 14 . Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo neutro.

L’attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 2 % 15 . Tale stima non comprende però l’impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che possono dare impulso alla crescita potenziale dell’Italia. Commissione e Consiglio non hanno mai azzeccato una previsione neanche per sbaglio. Sarebbe meglio non farne proprio.

(18)Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 155 % del PIL nel 2023 al 152,7 % nel 2024. In ragione dell’elevato rapporto debito/PIL, che calerà solo gradualmente nel tempo, si ritiene, alla luce dell’ultima analisi della sostenibilità del debito, che l’Italia si troverà ad affrontare rischi elevati per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo 16 . Su questa pericolosissima frase ci sarebbe veramente molto da discutere. Il debito è un pericolo perchè espresso in Euro, altrimento, come ammesso ormai da tutti, non lo sarebbe. Eppure si riesce a mettere questa improvvida frase qui, quasi a voler far scatenare i mercati.

(19)In considerazione dell’attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dall’Italia alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALL’ITALIA DI:

1.utilizzare il dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi investimenti a sostegno della ripresa nel 2022, perseguendo nel contempo una politica di bilancio prudente; preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale; limitare l’aumento della spesa corrente finanziata a livello nazionale;

2.quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita; cioè cercate di predere peso mangiando cinque piselli al giorno

3.prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare la transizione verde e digitale un gionro qualcuno si sveglierà e noterà che “Verde” ed “Economicamente sostenibile” nella stessa frase sono un assoluto ossimoro, tranne che la sostenibilità non sia pagata dalle tasse dei cittadini; privilegiare le riforme strutturali di bilancio , cioè più tasse e permanenti, non una tantum che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche rafforzando la copertura, l’adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Bruxelles, il….

Con queste letterine da Bruxelles, se volessi una carriera politica salda e sicura, fonderei subito un partito No UE e No Euro perchè neanche i sassi appoggeranno più una politica europeista, se basata su questi fondamenti. Governare da Berlino o da Bruxelles o da l’Aia è un po’ diverso rispetto a vedere le cose dall’Italia, ma anche dalla Spagna. 


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