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A SETTEMBRE LA JOHN HOPKINS DAVA L’ALLARME SUI VIRUS RESPIRATORI. E nessuno l’ha ascoltata

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Grazie alla segnalazione di una lettrice vi presentiamo uno studio del settembre 2019 da parte della John Hopkins University, Centro Per la Sicurezza della Salute, nel quale si affrontava il tema della preparazione ad affrontate un patogeno con alto impatto al sistema respiratori. Potete trovare il  report completo a questo link.

Prima di tutto interessante che, fra i patogeni più pericolosi, fosse proprio indicato il Coronavirus, indicato come ad alta mortalità e senza contromisure:

Il report viene a a porre in luce alcuni aspetti essenziali per essere pronti a rispondere al Coronavirus fra cui:

  • la necessità di rafforzare il nucleo della sanità pubblica per far fronte ad una eventuale esplosione;
  • miglioramento di un sistema di sorveglianza nazionale e globale su questo timo di malattie;
  • una struttura di condivisione delle informazioni e delle risposte a questo tipo di patogeni al di la’ dell’influenza;
  • Miglioramento della preparazione alla reazione e dei sistemi nazionali anche dal punto di vista sociale ed economico;
  • Migliorare la capacità di comunicazione del OMS (e qui con i pasticci fatti si tratta proprio di un consiglio azzeccato);
  • Migliorare la velocità di preparazione e di distribuzione di una soluzione vaccinale. 

Interessante che il report riporti anche come rilevante il caso in cui l’agente patogeno sia liberato in modo volontario Altra parte di grande interesse è invece relativa alle rispsote governativi non di carattere medico, per le quali di dice:

  • During an emergency, it should be expected that implementation of some NPIs, such as travel restrictions and quarantine, might be pursued for social or political purposes by political leaders, rather than pursued because of public health evidence. WHO should rapidly and clearly articulate its opposition to inappropriate NPIs, especially when they threaten public health response activities or pose increased risks to the health of the public.
  • Durante un’emergenza ci si può attendere l’implementazione di alcune misure Non farmaceutiche (NPI) come restrizioni dei viaggi e quarantene che possono essere seguite per obiettivi sociali e politici da parte dei leader, piuttosto che per motivazioni di salute pubblica. La OMS dovrebbe immediatamente e chiaramente esprimere la sua opposizione a delle NPI inappropriate, specialmente se se pongono in rischio contro la risposta della società pubblica o posano un rischio incrementale alla salute. 

Quindi questa risposta è importante spesso dal punto di vista politico e sociale più che meico.

Comunque vi consiglio di leggerlo, perchè vi farà capire quale sia la vera importanza deidiversi fattori in gioco. Inoltre è veramente una casualità eccentrica il tempismo con cui questo report è stato pubblicato, proprio alcuni mesi prima il Covid–19. Peccato che in Italia non deve essere stato molto letto ai piani alti.


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