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9 miliardi non bastano per la tedesca Uniper, ne vuole altri 4 dal governo per arrivare a 13. Crisi del gas sempre caldissima…

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Secondo quanto riportato da Bloomberg il gigante tedesco dell’energia Uniper SE sta cercando di estendere una linea di credito governativa a 13 miliardi di euro, in un altro segnale che la germania non trova più energia e gas. 

L’azienda ha richiesto ulteriori 4 miliardi di euro al prestatore statale tedesco KfW (simile alla nostra cassa depositi e prestiti)  dopo aver utilizzato completamente la linea di credito esistente di 9 miliardi di euro, ha dichiarato Uniper in un comunicato di lunedì. La richiesta di finanziamento aggiuntivo è circa il doppio dell’attuale valore di mercato dell’azienda di Dusseldorf.

La posizione di liquidità di Uniper si è ulteriormente deteriorata a causa dell’aumento dei prezzi e di una massiccia carenza di forniture dalla Russia. La richiesta è arrivata proprio mentre la società madre Fortum Oyj ha dichiarato che le garanzie che deve fornire per commerciare energia sono aumentate di 1 miliardo di euro in una settimana.

Uniper è la più grande vittima aziendale di una stretta energetica senza precedenti. La sua sopravvivenza dipende dalle sovvenzioni statali, poiché il costo della sostituzione delle forniture mancanti dalla Russia sta portando a perdite di oltre 100 milioni di euro al giorno.

Anche l’Austria è intervenuta a sostegno del proprio settore energetico, promettendo miliardi di euro di sostegno finanziario all’azienda municipale di Vienna. Wien Energie GmbH potrebbe aver bisogno di 6 miliardi di euro per continuare a fornire servizi ai suoi 2 milioni di clienti, ha dichiarato lunedì il Ministero delle Finanze austriaco.

Il salvataggio di Uniper, annunciato a luglio, aumenterebbe l’esposizione della Germania alle difficoltà dell’azienda. Il piano, che prevede titoli convertibili per 7,7 miliardi di euro, darebbe alla Germania una partecipazione del 30% in Uniper, paragonabile a quella dell’Italia in ENI. L’accordo non è ancora stato concluso e le trattative sono “attualmente in fase di ulteriore avanzamento”, ha dichiarato la società.

“Stiamo lavorando a pieno ritmo con il governo tedesco per trovare una soluzione permanente a questa emergenza”, ha dichiarato l’amministratore delegato Klaus-Dieter Maubach. “Altrimenti Uniper non sarà più in grado di svolgere la sua funzione di sistema critico per la Germania e l’Europa”.

L’aumento dei costi del gas e dell’elettricità ha spinto l’inflazione e ha minacciato di trascinare la Germania in recessione dopo che la Russia ha ridotto le forniture come evidente ritorsione alle sanzioni per l’invasione dell’Ucraina. La prossima interruzione inizierà mercoledì, quando il gasdotto chiave Nord Stream chiuderà per tre giorni per manutenzione, alimentando i timori di una chiusura più lunga.

Nel frattempo il gas sul mercato TTF olandese è in calo, con una volatilità che fa sembrare Bitcoin un investimento stabile e sicuro

Il calo è del 30% rispetto ai massimi, nonostante la chiusura completa di Nord Stream 1 per tre giorni, e questo dà un’idea del livello di speculazione che si è accanito su questo mercato troppo sottile per essere un serio riferimento. Senza comunque dimenticare che il gas in Europa è comunque poco.


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