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Attualità

1940-2022: i nostri politici incapaci e irresponsabili ci stanno trascinando nella guerra energetica. Ne usciremo disperati, poveri e senza industria

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Premessa: il discorso che faccio non è di carattere politico. Una cosa seria come un conflitto perfino economico dovrebbe essere deciso democraticamente in un parlamento rappresentativo della volontà popolare, a larga maggioranza e possibilmente i cui membri rispondono direttamente agli elettori. Purtroppo non fu così nel 1915 e nel 1940 e temiamo che non sarà così’ anche ora.

Le notizie delle vicende successe a nord di Kiev stanno spingendo un mondo politico superficiale e ondivago a invocare la guerra economica, il blocco del commercio con la Russia con la cessazione delle importazioni energetiche, principalmente gas naturale, dalla Russia. Un’azione che sarebbe una vera dichiarazione di guerra economica verso Mosca, forse prodromo alla guerra vera. La tragedia è che la nostra classe dirigente è di una qualità talmente infima, talmente indifferente alle vicende degli italiani, talmente incapace di qualsiasi politica razionale, che una mossa del genere si tramuterebbe nella distruzione definitiva dell’industria italiana, in una dramma di disoccupazione che porterà all’impoverimento estremo di larghe fasce della popolazione.

Stiamo entrando in guerra? Leggiamo i post dei vari Letta, Casini etc

Entrambi puntano all’embargo sul gas russo, e scrivono in inglese non per farsi leggere dagli italiani, che se capissero le conseguenze di queste parole non sarebbero tranquilli, ma per farsi belli su quelli che comandano, i vari poteri forti di Bruxelles o di Washington.  Non sono solo loro: il ministro della difesa tedesco Lambrecht, non a caso socialdemocratico,  ha detto chiaramente che porterà il tema al prossimo vertice UE.

Ovviamente la stampa plaudente non può che appoggiare una politica autodistruttiva dalla quale pensa di essere immune. Non si rendono conto che lo tsunami che ne seguirà travolgerà anche loro

Il dramma è che entreremo in guerra comandati da una banda di irresponsabili e di inetti, gente che vive nella propria bolla garantita e che ritiene non pagherà mai per i danni che viene a causare. Abbiamo una classe dirigente fatta di Visconte Prasca e di Rodolfo Graziani che si ritiene intoccabile, e che probabilmente lo è, perché conta su una base politica o negletta o divisa o manovrabile. Una classe dirigente che ha espresso cime come i sopra citati Letta e Casini, o come i vari Von der Leyen o Vestager, quella che pensa di battere Putin tagliando sulle docce.

La guerra è un errore, talvolta necessario. Andare in guerra con dei generali che sono degli incapaci e non si occupano delle proprie truppe non solo è un errore, ma un crimine. Eppure questo errore sembra inevitabile.

Le conseguenze? Le hanno chiaramente evidenziate gli imprenditori tedeschi:

  • arresto del sistema industriale, già in parte in atto;
  • licenziamenti in massa, disoccupazione crescente;
  • povertà diffusa;
  • inflazione, perché l’arresto di parte del sistema industriale porterà ad un aumento dei prezzi e quindi ad un calo del potere di acquisto;
  • depressione economica;
  • sommovimenti sociali;
  • deindustrializzazione irreversibile.

Non ci sarà politica monetaria che tenga in questo caso , e perfino la spesa pubblica improduttiva (leggi sovvenzioni a pioggia) non servirebbe a niente a fronte di un calo della produzione economica. Ci sarebbe solo l’esplosione dell’inflazione. Ci vorrebbe una vera politica energetica e industriale d’emergenza, ma vi immaginate Letta, Von Der Leyen, Gentiloni e Conte lavorare su una vera politica energetica e industriale realistiche?

Il futuro è incredibilmente fosco. Un dramma immane colpirà la civiltà occidentale e questo non per una questione etica, di bene o male, ma per una scelta fatta da incapaci, il che è peggio. Perchè lo stupido è peggio del malvagio: il malvagio talvolta dorme.

 

 


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